Nel 2021 i reati contro i minori, a causa della pandemia, sono aumentati dell’8% rispetto all’anno precedente

Per i minori, il rischio di subire abusi sessuali, non proviene necessariamente dall’esterno, ma generalmente da persone di cui si fidano

Su Redattore Sociale, si apprendono i dati presentati dal servizio Analisi Criminale, che evidenziano un aumento dei crimini a danno di minorenni. Sono più di 6.000 casi, esattamente 6218, il 64% a danno di bambine e ragazze, in cui la violenza sessuale riporta il record di 1332 casi, dove le giovani sono l’88%.

Dal dossier “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo nel 2022“, di “Terres des Hommes”, presentato nella sede del CONI a Roma, per focalizzare l’attenzione su lo sport, che è sia un ambito da monitorare, sia molto importante per l’attività di prevenzione degli abusi, si apprende come, nel 2021 si sia avuto un drammatico incremento (8%) rispetto l’anno precedente dei reati su minori (5789 casi). Nei reati a sfondo sessuale, la prevalenza delle vittime è femminile. Ad esempio, in un anno, nella violenza sessuale aggravata, le vittime bambine sono incrementate del 41%.

I dati italiani sono in linea con quelli delle Nazioni Unite, da cui risulta che nel mondo una donna su tre (738 milioni) ha subito violenza fisica o sessuale da un uomo, mentre 15 milioni di ragazze tra i 15 e 19 anni hanno subito rapporti sessuali, contro la loro volontà.

Nel  2021, anno caratterizzato dalle restrizioni dovute alla pandemia, si è notato un aumento di tutti i reati.

Stefano Delfini, direttore del Servizio di Analisi Criminale della polizia, sottolinea la necessità di prevenire e contrastare i reati e la necessità di un’azione sinergica a sostegno delle vittime e di tutti gli attori interessati.

Il Consiglio d’Europa, in un articolo pubblicato in vista della giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, ha messo in evidenza, come la segreteria dell’istituzione abbia chiesto agli Stati di intensificare gli sforzi, perché la “cerchia di fiducia” dei minori (le persone che godono di particolare fiducia, influenza e autorità) sia quanto più sicura possibile.

Per i minori, il rischio di subire abusi sessuali, non proviene necessariamente dall’esterno, ma generalmente di persone di cui si fidano. Gli Stati devono fare ogni sforzo possibile, per garantire che i luoghi in cui i bambini trascorrono la loro vita, a casa, a scuola, in strutture ricreative o di cura, siano rese più sicure“.