Perché diciamo sì al nuovo tribunale della famiglia

Verranno accorpate in un unico tribunale specializzato per la famiglia tutte le competenze fino ad oggi divise tra il tribunale per i minorenni e il tribunale civile

Ci troviamo alle porte di un’importante rivoluzione nel sistema giudiziario italiano. Protagonista la famiglia e il desiderio di tutelare al meglio i suoi componenti, in particolare i più fragili, velocizzare i processi oltre che specializzare i giudici che con quest’ambito abbiano a che fare.

Dopo l’approvazione in Commissione Giustizia, la discussione sul disegno di legge delega del governo al processo civile, all’interno del quale si chiede anche l’istituzione di un Tribunale unificato per le persone, per i minorenni e per le famiglie è così approdata, il 16 settembre scorso, nell’aula del Senato.

Grazie all’istituzione di questo nuovo tribunale specializzato, nato dalla fusione dell’esperienza dei tribunali per i minorenni e di quelli ordinari, si individueranno non solo dei luoghi dedicati e protetti per i minori, ma si accorperanno tutte le competenze fino ad oggi divise tra il tribunale per i minorenni e il tribunale civile, in un unico tribunale, quello della famiglia.

Riportiamo di seguito stralci degli interventi  più significativi svolti nella seduta del 16 settembre.

Julia Unterberger: “Finalmente si unificano le procedure per i figli nati dentro e fuori il matrimonio”

La senatrice Julia Unterberger (Sudtiroler Volkspartei) ha evidenziato come “Finalmente si unificano le procedure per i figli nati dentro e fuori il matrimonio, recependo quanto previsto dall’articolo 30 della Costituzione che, fino a questo momento, non ha trovato piena attuazione a causa delle procedure molto più veloci e molto più protettive per i figli nati in costanza di matrimonio. La nascita del tribunale della famiglia – ha continuato la senatrice– è una grande conquista, perché finalmente giudici specializzati si occuperanno di tutta la materia, ponendo fine all’esistenza di due binari paralleli con un complicato sistema di attribuzione delle competenze. È significativo che la proposta sia giunta da tutti i Gruppi parlamentari e che l’emendamento sia stato approvato all’unanimità”.

Anna Rossomando: “Deve cessare la divisione tra tribunale ordinario civile e tribunale dei minori”

La senatrice Anna Rossomando (Partito Democratico) ha rilevato come “L’istituzione del tribunale della famiglia “non rappresenta solo una semplificazione, ma qualcosa di molto di più, perché significa mettere in un comparto, che non soltanto è specializzato, ma ha una sua completezza, una materia che è necessariamente interdisciplinare, che ha bisogno di molte competenze e per cui deve cessare la divisione tra tribunale ordinario civile e tribunale dei minori.”

Licia Ronzulli: “Finalmente i bambini coinvolti avranno una loro voce…”

La senatrice Licia Ronzulli (Forza Italia) presidente della Commissione bicamerale sull’infanzia e l’adolescenza sottolinea infine come, con questa legge delega “chiudiamo finalmente l’era di Bibbiano, del business dei bambini strappati ai loro genitori, delle accuse false, della strumentalizzazione del dolore e della sofferenza dei bambini in condizioni di disagio. Chiudiamo finalmente l’era dei giudici onorari onnipotenti: soggetti che, privi di un’adeguata preparazione giuridica, fino ad oggi gestivano le sorti di decine e decine di bambini. Chiudiamo l’era degli psicologi che decidevano discrezionalmente della vita dei minori in spregio alle regole del giusto processo.

[…] È stato creato uno schema molto ben scandito che manda finalmente in soffitta il cosiddetto rito camerale, responsabile molto spesso dei tempi infiniti dei giudizi familiariIl giudice dovrà fissare la prima udienza in cui saranno assunti provvedimenti provvisori al massimo entro novanta giorni dal deposito del ricorso e, qualora non dovesse farlo, il suo inadempimento peserà sulla valutazione della professionalità ai fini di avanzamenti di carriera. […] Far attendere le famiglie significa mortificare il loro superiore interesse, che riserva ai bambini meritevoli di essere tutelati sopra ogni cosa la qualità massima.

Infine, la legge regolamenta in maniera precisa il ruolo del curatore speciale del minoreFinalmente i bambini coinvolti avranno una loro voce: una novità importantissima che valorizza la funzione sociale dell’avvocato chiamato a rappresentare il minore nel giudizio”.