Vivere in co-housing a Villa Capitanio? Una bella esperienza di apertura, condivisione, confronto…

Tre appartamenti di alta autonomia per le mamme con i loro bambini e un pensionato di quattro stanze affittate a studentesse o lavoratrici che abbiano piacere di offrire il loro sostegno alle donne in difficoltà.

Che cos’è Villa Capitanio?

È un luogo speciale. Un progetto di co-housing che aiuta le donne in difficoltà a divenire autonome e forti, per loro stesse e per i propri figli. Qui accanto a tre appartamenti di alta autonomia per le mamme con i loro bambini, vi è anche un pensionato: quattro stanze affittate a studentesse o lavoratrici che abbiano piacere di offrire il loro sostegno alle donne in difficoltà.

Francesca ha colto l’opportunità di risiedere a Villa Capitanio per un anno e questa è la sua testimonianza:

Sono Francesca e nell’estate del 2019 cercavo un alloggio. Volevo non più una casa mia, ma uno spazio in cui io potessi anche interagire con altre persone. Cercando sul web ho trovato l’annuncio della disponibilità di una camera, con uso cucina condivisa, a Villa Capitanio.

Mi ha incuriosito l’opportunità e, preso appuntamento, sono andata a vedere se la situazione poteva essere funzionale per me. Devo dire che già la casa, soprattutto il giardino, mi sono subito piaciuti. Apprezzo le abitazioni che dimostrano un’età in cui le case si facevano con ben altri accorgimenti rispetto ad oggi.

Mi ha accolto la coordinatrice, che mi ha spiegato la realtà della struttura, chi vi è ospitato, con quali finalità, e mi ha illustrato la possibilità di alloggiare lì.

A me la proposta è piaciuta subito. Si presentava l’occasione di essere in dialogo con persone e bambini. Così, a settembre 2019, sono entrata.

Il primo mese l’ho trascorso da sola, ho conosciuto le mamme e i bambini, soprattutto le bambine molto accoglienti, che mi invitavano spesso a giocare con loro.

All’inizio, nonostante la coordinatrice fosse stata chiara nello spiegare quando e come rapportarmi con le ospiti: (le mamme e i bambini), non sapevo bene come muovermi, avevo il timore di non rispettare i criteri giustamente disposti. Poi pian piano, grazie anche alla disponibilità delle signore e alla complicità dei piccoli, tutto ha preso a scorrere tranquillamente.

I primi mesi sono passati serenamente, sono arrivate le altre ospiti e ci siamo organizzate.

Il lavoro per ciascuna di noi era impegnativo e il tempo da dedicare allo stare in cucina a chiacchierare, o a sperimentare altre occasioni insieme, era davvero poco. La settimana scorreva tra impegni, e il fine settimana ci occupavamo un po’ degli spazi condivisi, un po’ delle nostre necessità.

Villa Capitanio è ben servita dai mezzi pubblici, con tutti i negozi necessari. Arrivare in centro è una camminata non molto lunga. Anzi, io spesso, andavo in centro a piedi per poter camminare un po’. Vicino c’è un parco e una zona residenziale in cui si può tranquillamente camminare o andare in bicicletta. La palestra e la piscina, sono tutte strutture molto vicine.

La casa presenta una buona disposizione degli spazi, funzionale per delle ospiti lavoratrici.

 La cucina è molto grande, attrezzata, accogliente e dà sul giardino. Le camere sono al terzo piano, questa  distanza tra cucina e stanze personali è, a ben vedere, un’ottima opportunità per salutare i bambini quando giocano nella sala giochi, per incontrare le mamme e per avere poi uno spazio tranquillo in cui concentrarsi e lavorare o riposare. I bagni sono due, per cui uno ogni due ospiti.

L’accordo con la Coordinatrice è di dare un minimo di disponibilità nel caso ci sia la necessità di coadiuvare le responsabile o le mamme nell’intrattenere i bambini quando una mamma ha degli impegni.

Devo dire che le occasioni per rendersi utili sono molto contenute, e che è sempre un bel momento quello che si passa con i piccoli, nella sala giochi o nel giardino.

La situazione lavoro e ospitalità è cambiata a marzo, quando il lockdown s’è fatto rigoroso. Io sono rimasta l’unica ospite lavoratrice.  Lavoravo on line e, spesso, l’unica persona con cui scambiare qualche parola è stata la coordinatrice.

Ringrazio Villa Capitanio, la coordinatrice e l’Associazione che con lungimiranza ha saputo utilizzare le risorse della struttura. Le mamme, i piccoli, le ospiti per avermi dato la possibilità di vivere un anno di apertura, condivisione, confronto. Anche il mio eremitaggio nel tempo del lockdown  e l’opportunità di una solitudine condivisa.

Auguro ad ogni persona che sarà ospite a Villa Capitanio di ricevere la stessa accoglienza e di vivere momenti intensi di amicizia e condivisione.

Francesca S.