Affidamenti dei servizi sociali: approvate dall’ANAC le nuove linee guida

C’era molta attesa per la pubblicazione del documento arrivato dopo l’approvazione del decreto-legge n. 76/2020 contenente nuove disposizioni del codice dei contratti pubblici sugli affidamenti di servizi sociali

L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) con delibera n. 382 del 27 luglio 2022 del Consiglio delle Autorità, ha approvato nuove linee guida in materia di affidamenti dei servizi sociali che ricadono sotto il Codice dei contratti pubblici (d.lgs 50/2016).

“Le presenti Linee guida – si legge nelle premesse- sono elaborate in applicazione dell’articolo 213, comma 2, del codice dei contratti pubblici, con la finalità di promuovere l’efficienza e la qualità dell’attività delle stazioni appaltanti”.

Le indicazioni espresse nel documento non sono vincolanti ma, specifica l’Anac: “rappresentano suggerimenti volti a favorire l’omogeneità dei procedimenti amministrativi e lo sviluppo delle migliori pratiche”.

C’era molta attesa per la pubblicazione del documento arrivato dopo l’approvazione del decreto-legge n. 76/2020 contenente nuove disposizioni del codice dei contratti pubblici sugli affidamenti di servizi sociali.

“Il documento – spiega Vita- soprattutto, punta a fare chiarezza su un’intricata matassa normativa che rischiava di creare incertezze sia alle stazioni appaltanti che agli operatori non profit”.

“In estrema sintesi – sottolinea il web magazine- saranno assoggettati alle disposizioni dell’articolo 142 del Codice dei contratti pubblici solo i servizi sociali che rientrano nell’Allegato IX salvo quelli che non siano organizzati in base agli articoli 55 e 56 del Codice del terzo settore oppure mediante forme di autorizzazione o accreditamento previste dalle disposizioni regionali in materia”.

L’emanazione delle linee guida è stata anticipata da consultazioni pubbliche alle quali però, spiega Vita: “hanno partecipato solo 9 soggetti tra amministrazioni pubbliche, operatori economici e loro associazioni, enti di ricerca”.

Il documento è suddiviso in 3 parti:

Nella prima parte viene indicata la normativa applicabile agli affidamenti di servizi sociali: le fattispecie assoggettate al codice dei contratti pubblici e le concessioni di servizi sociali. Si specificano le fattispecie estranee al codice dei contratti pubblici e quelle escluse dalla sua applicazione.

La seconda parte è invece dedicata ai servizi sociali nei settori ordinari di cui all’articolo 142, comma 5-bis, del codice dei contratti pubblici. Infine, nella terza parte si approfondiscono i regimi derogatori previsti dal codice.

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Quello emanato dall’ANAC è uno strumento importante che, come spiega VITA: “consentirà da un lato di favorire la più ampia partecipazione alle procedure competitive, nel rispetto degli obiettivi sociali da raggiungere; dall’altro di assicurare la qualità delle prestazioni fornite”.