Con il covid sono aumentati gli atti di autolesionismo e lo stress tra i giovani

Solo all’inizio del 2021 è stato riportato un aumento del 90% di accessi di persone 12-18 anni in pronto soccorso psichiatrico e un aumento del 20% di suicidi giovanili”

La terribile guerra che si sta consumando nel cuore dell’Europa ha distratto l’attenzione dei media e della popolazione dalla situazione sanitaria. Il covid non è scomparso, purtroppo “ancora” dalla nostra quotidianità e l’emergenza che ci ha accompagnato in questi ultimi due anni, ha causato non solo morti e difficoltà economiche per molte famiglie. L’isolamento con il quale per lungo tempo e ripetutamente abbiamo dovuto convivere, il modificarsi delle abitudini e della socialità hanno implementato l’emergere di problemi della sfera psicologica, soprattutto tra i più giovani, per i quali vivere la socialità è fondamentale per la propria crescita.

Ecco allora che, come ci avverte Il web magazine Tecniche della Scuola, da uno studio effettuato dall’Istituto Piepoli per il Cnop è emerso che 8 persone su 10 si dicano stressate. A soffrire di sovraccarico emotivo sono anche i giovani tra i 12 e i 17 anni. C’è di più, secondo il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop), sarebbero proprio i più giovani quelli tra i quali si starebbe sviluppando “un’onda lunga di problemi psicologici”.

Solo all’inizio del 2021 – spiega sempre il Cnop in un articolo- è stato riportato un aumento del 90% di accessi di persone 12-18 anni in pronto soccorso psichiatrico e un aumento del 20% di suicidi giovanili”.

Tra le motivazioni dell’aumento dello stress psicologico non può non considerarsi l’impossibilità di frequentare regolarmente i compagni e la scuola in presenza che permette, come evidenzia Tecniche della Scuola di: “ammortizzatore di stress, disagi e disturbo mentale, con la costruzione di relazioni positive in un contesto con una valenza educativa”.

Come far superare ai giovani questo periodo di stress?

Il consiglio degli psicoterapeuti, si legge sul web magazine è quello di “evitare di mettersi in standby e chiudersi nella propria camera, ma dandosi piccoli compiti nel corso della giornata, creando una nuova routine senza farsi schiacciare dal tempo, dall’ansia e dai bombardamenti del flusso continuo di notizie sulla pandemia. Non è infatti possibile controllare il numero dei dati del Governo sulla pandemia, ma possiamo evitare le notizie sui numeri negativi ci mettano in crisi. Per i giovani, inoltre, è importante credere ottimisticamente ad un nuovo inizio, con aiuto di specialisti se necessario”.