Misinto, Lazzate e Cogliate. Tre comuni e un impegno per l’affido familiare

I tre comuni della provincia di Monza Brianza (Lombardia) hanno approvato un regolamento innovativo per sostenere le famiglie affidatarie e garantire ai minori in affido la piena dignità, e lo stesso accesso ai servizi, dei residenti

Non è ormai più una novità la recente approvazione del regolamento sull’affido familiare dei Comuni di Misinto, Lazzate e Cogliate (con la partnership di Ai.Bi. Amici dei Bambini che metterà a disposizione l’esperienza e la rete di famiglie). Ne abbiamo parlato già ampiamente su questo sito. Ma per capire meglio la portata e la genesi di questa decisione, che riconosce ai minori in affido l’accesso ai servizi essenziali (inclusa la scuola pubblica o paritaria) alle tariffe minime praticate per i residenti, anche quando non risiedono nel Comune della famiglia affidataria, abbiamo intervistato Stefania Balzaretti, responsabile del servizio affido dei tre Comuni protagonisti del progetto.

Un primo passo importante

Dice Balzaretti: “Per ora la decisione è stata adottata solo da pochi comuni ‘illuminati’, ma ciò non toglie che si tratti di un’apertura significativa che riconosce ai bambini in affido la piena dignità di residenti, garantendo loro parità di accesso a mense, servizi e altre agevolazioni”. Non si tratta solo di un atto burocratico, ma è un segnale importante di quanto la società si fa carico, concretamente, del benessere dei minori, riconoscendo, nel contempo, il ruolo essenziale delle famiglie affidatarie.
Tutto questo nella pratica si traduce in una maggiore inclusione, un accesso più semplice alle opportunità offerte dal territorio e, in particolare, una diminuzione del peso economico per le famiglie affidatarie.
Prosegue Balzaretti: “Le famiglie non dovranno preoccuparsi di costi maggiorati per servizi fondamentali, potendo concentrarsi interamente sull’accoglienza e sul supporto emotivo ai minori. Questa agevolazione è un riconoscimento tangibile dell’impegno delle famiglie e della responsabilità sociale dei comuni”.

L’affidamento familiare

Visto nella più ampia cornice dell’affidamento familiare nel suo complesso, questa decisione mette in luce, per contrasto, come questa pratica sia ancora fondamentalmente poco conosciuta, tanto tra le istituzioni, quanto tra le famiglie. “Ecco perché – riprende Stefania – questo progetto si inserisce in un più ampio programma che mira a prevenire il disagio e a offrire supporto generale alle famiglie: il Family Point avviato nel 2023”.
Un esempio pratico di questo approccio sono i “sabati bianchi”, organizzati per ragazzi dai 13 ai 14 anni in collaborazione con associazioni di animatori ed educatori. “L’obiettivo è sia quello di offrire ai giovani un luogo di incontro e un’occasione di divertimento, sia di permettere ai gnitori di avere qualche ora libera per loro stessi, prevenendo, così, possibili situazioni di disagio“.
“Il regolamento  – prosegue Balzaretti – definisce anche alcune forme di affido leggero e part-time e promuove il cosiddetto affido di prossimità, ovvero la possibilità di offrire un supporto anche solo pomeridiano o limitato nel tempo, creando una vera e propria comunità di sostegno.
Un ulteriore focus, infine, è posto sulla collaborazione con le scuole, anche in questo caso cercando di stimolare una rete di supporto per le famiglie più isolate geograficamente rispetto ai centri principali”.
Un fenomeno emergente, che il progetto sta studiando attentamente, è infine quello del ritiro sociale e dell’abbandono scolastico. “Anche nelle nostre piccole realtà abbiamo registrato alcuni casi  di abbandono scolastico, di ansia digitale e hikikomori, spesso in famiglie considerate “normali” – dice – : la necessità di interventi preventivi e di supporto è sempre più pressante. L’età più colpita è quella delle scuole medie e dei primi anni delle superiori, con famiglie che si sentono spesso disarmate di fronte a situazioni imprevedibili”.
Dopo la fase di sperimentazione, si attendono i primi risultati entro la fine dell’anno.

Il futuro dell’iniziativa

Dopo questa fase di sensibilizzazione, già tre famiglie si sono rese disponibili all’affido e una ha concluso il percorso. Ma sono diverse anche quelle che hanno richiesto informazioni e stanno valutando che apporto possono dare per supportare questa rete di famiglie. Conclude Balzaretti: “I tre comuni di Misinto, Cogliate e Lazzate hanno un bacino d’utenza complessivo di circa 22.500 abitanti, ma l’idea è quella di ampliare in futuro l’iniziativa anche a comuni limitrofi come Ceriano Laghetto e Barlassina, che stanno iniziando a mostrare interesse”.

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Amici dei Bambini
Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito di Ai.Bi.