Salute mentale. Grido di allarme degli psichiatri al Governo per interventi concreti

Il disagio in Italia è in aumento, in particolare per gli adolescenti, e le prestazioni sono erogate con difficoltà. In un appello, i direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale chiedono aiuto al Governo

Iniziative concrete e immediate per ricucire la rete pubblica dei Dipartimenti di Salute Mentale. È l’appello che 91 direttori di Dipartimenti di Salute Mentale inviano, tramite una lettera aperta, direttamente al Governo.

La lettera degli psichiatri

Nell’appello inviato questo gennaio, i direttori dei DSM scrivono:
Le condizioni drammatiche nelle quali stiamo sempre più scivolando consentono ai Dipartimenti di Salute Mentale di erogare ormai con estrema difficoltà le prestazioni che, invece, dovrebbero essere garantite dai Lea. Una situazione che si è aggravata con la pandemia e con le problematiche sociali ed economiche.”
Un vero grido di allarme rivolto direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Giorgia Meloni, al ministro della Salute Orazio Schillaci, ai presidenti di Camera e Senato e ai presidenti delle Commissioni Affari Sociali della Camera e della Affari sociali, sanità lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato.

Il disagio mentale in Italia

I Direttori dei DSM sottolineano che in Italia, il disagio mentale è aumentato in maniera preoccupante. In particolare la situazione è aggravata per gli adolescenti.

Gli interventi necessari

Gli psichiatri chiedono di avviare un percorso concreto vincolando risorse definite per i servizi pubblici dei DSM. In questo modo le Regioni potranno attuare da quest’anno un piano straordinario di assunzioni, secondo gli standard per l’assistenza territoriale dei servizi di salute mentale definiti dall’Agenas e approvato in Stato-Regioni lo scorso 21 dicembre.
“Si tratta di destinare, al massimo in un triennio, oltre 2 miliardi al fine di raggiungere l’obbiettivo minimo del 5% del fondo sanitario per la salute mentale, come da impegno dei Presidenti delle Regioni nel 2001, richiamato anche dalla recente sentenza della Corte costituzionale n. 22 del 2022.”
La speranza dei direttori è che la lettera appello porti a un intervento autorevole da parte del Governo al fine di tutela milioni di cittadini con disagio mentale.