Accogliere e integrare i migranti: chi sono e che cosa fanno gli operatori sociali in Italia

Chi sono gli operatori sociali italiani? Un’indagine traccia le caratteristiche, le motivazioni e le difficoltà di chi lavora per una società più solidale, che sappia accogliere i migranti, nel rispetto dei diritti umani e dei principi democratici

L’accoglienza e l’integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati sono sfide cruciali per il nostro paese, che richiedono la presenza di personale qualificato e motivato.
Ma chi sono gli operatori sociali che si occupano di questo compito? Quali sono le loro caratteristiche, le loro competenze, le loro aspettative?
Per rispondere a queste domande, Anci (Associazione nazionale dei Comuni d’Italia) e il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre hanno condotto una ricerca nazionale.

Agire l’accoglienza

L’indagine, intitolata Agire l’accoglienza, ha coinvolto circa 10mila operatori, che lavorano in quasi 1.000 progetti di accoglienza promossi da una rete di 1.800 Comuni, per garantire 44mila posti disponibili per i migranti sul territorio italiano.
Il risultato è un identikit inedito dell’operatore dell’accoglienza, che emerge come una figura professionale complessa e multidisciplinare, caratterizzata da un approccio olistico e personalizzato nei confronti dei beneficiari accolti.

L’ identikit dell’operatore sociale

Si tratta per lo più di donne (oltre il 70%), giovani (il 75% ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni) e laureati (nel 76% dei casi), per lo più italiani, che hanno maturato una lunga esperienza nel campo dell’accoglienza e delle migrazioni. Molti di loro appartengono a un Albo professionale o possiedono un’abilitazione, soprattutto come assistenti sociali, psicologi, educatori, avvocati e mediatori interculturali. La maggior parte ha un contratto a tempo indeterminato e il 85% esprime la volontà di continuare a impegnarsi nel settore, anche con ruoli diversi.

Le sfide e di chi lavora per l’accoglienza

La ricerca ha anche evidenziato le principali sfide e difficoltà che gli operatori devono affrontare nel loro lavoro, come la scarsità di risorse, la burocrazia, la mancanza di coordinamento, la complessità dei bisogni dei beneficiari, la gestione dello stress e dei conflitti, la necessità di aggiornamento e formazione continua. Allo stesso tempo, ha messo in luce i fattori di soddisfazione e motivazione, come il senso di utilità sociale, la passione, la creatività, il lavoro di squadra, il rapporto con i beneficiari, la possibilità di crescita personale e professionale.
L’indagine si propone di offrire una base informativa utile per qualificare il Sistema di Accoglienza e Integrazione, valorizzando il ruolo degli operatori e sostenendo il loro percorso di crescita. Si tratta di un contributo importante per la costruzione di una società più inclusiva e solidale, che sappia accogliere e integrare i migranti, nel rispetto dei diritti umani e dei principi democratici.

[Fonte: Redattore Sociale]