Oltre 6.500 ragazzi tra i 12 e i 18 anni hanno partecipato alla consultazione pubblica “Il futuro che vorrei”, esprimendo le loro opinioni, aspettative, paure e sogni. I risultati mostrano che i giovani non sono sfiduciati, ma chiedono più attenzione e tutela da parte della politica e della società
Come vedono il futuro i ragazzi che vivono in Italia? Cosa li preoccupa e cosa li appassiona? Cosa chiedono alla politica e alla società?
Queste sono alcune delle domande a cui hanno risposto oltre 6.500 giovani tra i 12 e i 18 anni, partecipando alla consultazione pubblica Il futuro che vorrei, promossa dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.
Il questionario “Il futuro che vorrei”
La consultazione si è svolta online, con un questionario di oltre 40 domande suddivise in cinque capitoli, che hanno indagato le opinioni, le aspettative, le paure e i sogni dei ragazzi sul loro futuro personale e collettivo. Il questionario è stato elaborato con la collaborazione della Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia e con il supporto dello psicoterapeuta Mauro Di Lorenzo.
I risultati
Nel presentare i risultati Carla Garlatti ha commentato: “I ragazzi ci mandano un messaggio. Chiedono di essere ascoltati, vogliono essere presi sul serio e domandano che si tenga conto delle loro richieste”.
Per il 21,8% il governo dovrebbe occuparsi di politiche giovanili, per il 20,9% di scuola, per il 17,4% di cambiamenti climatici e per il 12,5% di politiche sociali e povertà.
Per il 58,9% dei ragazzi il “futuro” è tra dieci anni ed è sinonimo di cambiamento (45,8%) e curiosità (53,6%).
Per quanto riguarda la formazione e la crescita professionale, il 78,6% pensa di avere maggiori possibilità “lontano da casa”.
Le preoccupazioni sul futuro
Il 48,3% dei ragazzi si dichiara preoccupato in merito ai cambiamenti climatici, ma anche su diseguaglianze sociali ed economiche e guerra, tematiche queste tutte e due stabilmente sopra il 20%.
L’83% è convinto che in futuro potrà coltivare le proprie passioni.
Il 91,6% dei partecipanti alla consultazione è convinto di poter incidere sul proprio futuro.
Istruzione e informazione
Il 93,5% ha un’idea chiara su cosa vuol fare dopo la scuola: il 49,9% pensa di iscriversi all’università.
Rispetto invece agli strumenti utilizzati per informarsi, il 56,6% dei ragazzi dichiara di ricorrere ai motori di ricerca, il 19,9% di far riferimento ai social network e il 17,3% di consultare i quotidiani online.
Praticamente ignorata l’informazione cartacea: il 2,8% dichiara di leggere i quotidiani gratuiti e l’1,6% quelli a pagamento.