Una magrezza estrema ed un punto vita stretto come un foglio A4 che posizionato in verticale, non conta più di 21 cm: ecco gli assurdi canoni di bellezza che in Cina imperversano tra le giovanissime.
Una magrezza estrema ed un punto vita stretto come un foglio A4 che, per la cronaca, posizionato in verticale, non conta più di 21 cm. Sono questi gli assurdi canoni di bellezza che in Cina imperversano tra le giovanissime e di certo l’infuriare anche in Oriente dei social network come Weibo e Xiaohongshu (alla pari dei nostri twitter e instagram), non aiuta.
Ecco allora le challenge che immortalano foto di ragazze i cui sottilissimi corpi sono riusciti ad entrare in abiti taglia bambina, come se possedere un corpo infantile e senza forme fosse un pregio o scatti di giovanissime che passandosi una mano dietro alla schiena riescono a pizzicarsi l’ombelico, dimostrando, in tale maniera, quanto sia esile il loro punto vita.
A raccontarlo è il quotidiano il Messaggero.
Un fenomeno sociale che testimonia un’assurda ossessione di alcune ragazze cinesi per un corpo small size.
Soltanto poche settimane fa, l’ attrice Zhang Meng si era presentata ai Weibo Awards indossando un corsetto talmente stretto da dover ricorrere a cure mediche dopo l’evento per i forti dolori causategli.
Un fenomeno dilagante estremamente dannoso che ha costretto anche il partito comunista a prendere posizione, sollecitando la popolazione a dare priorità alla salute rispetto alla moda ed alla bellezza.
Un problema acuito certamente dall’uso dei social e da una società dell’immagine, in cui imperversano foto di corpi perfetti ed irreali, che mimano una realtà inesistente e a cui le giovani aspirano, pur conoscendone gli esiti dannosi, per sentirsi sicure di sé ed accettate.
Un connubio quello tra adolescenti – social – e insoddisfazione di sé, confermato anche dalle ricerche portate avanti da uno studioso di salute mentale ed immagine corporea dell’Università di Hong Kong, che, in un’intervista alla Bbc, ha sottolineato come più tempo gli adolescenti passino sui social media meno siano soddisfatti del proprio aspetto. Un problema particolarmente evidente in Cina dove ancora non hanno ancora preso piede i movimenti di Body positivity anche se qualcosa, piano piano si muove.
Anche l’attrice Zhang Meng, dopo la sua “dolorosa” disavventura ha redarguito le giovani aspiranti ad un corpo small size: “La nostra immagine rappresenta soltanto una parte di noi. Invece di lamentarci quotidianamente perché non siamo abbastanza magre, sarebbe meglio preoccuparsi di imparare nuove cose, di arricchire la nostra personalità e diventare più sicure di noi stesse”.
Un monito valido non solo in Oriente, ma che dovremmo insegnare alle ragazze fin da piccole, anche qui, nel lontano occidente, dove non siamo esenti dal problema e il covid non aiuta.
Secondo l’ultimo monitoraggio dell’ADI – Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica, infatti, durante l’emergenza sanitaria, i casi di diagnosi di disturbi alimentari in Italia, monitorati da febbraio 2020 a febbraio 2021, sono aumentati ben del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si registra inoltre un preoccupante abbassamento della fascia di età (13-16 anni) interessata da tali disturbi e un aumento dei casi di anoressia nervosa.
“I disturbi alimentari sono determinati da diverse concause di natura biologica, psicologica, sociale sui quali agiscono altri fattori “scatenanti” come situazioni particolari di stress – spiega Carmela Bagnato, segretario ADI – Il lockdown ha favorito soprattutto nei ragazzi l’instaurarsi di alcuni di questi fattori scatenanti quali l’isolamento sociale, le incognite sul rientro a scuola, i dispositivi e le regole di prevenzione, il distanziamento forzato dai loro coetanei, la paura del contagio che si associa spesso alla sensazione di non avere il controllo della situazione. Tutte le condizioni menzionate conducono ad un aumento delle restrizioni alimentari o, all’opposto, a un aumento degli episodi di alimentazione incontrollata, portando a una maggior concentrazione sull’immagine di sé”.
Secondo i dati più recenti del Ministero della Salute in Italia, sottolinea l’ADI, sono circa 3 milioni i giovani che soffrono di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione di cui il 95,9% sono donne e il 4,1% uomini. L’incidenza dell’anoressia nervosa è stimata per il sesso femminile in almeno 8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno, e fra lo 0.02 e 1.4 nuovi casi nel sesso maschile.
(Foto: xiaohongshu / Il Sussidiario.net)