Riapre la scuola: non dimentichiamo i disagi psicologici degli studenti

Poco se ne parla, a una manciata di giorni dalla riapertura delle scuole, ma l’anno scorso i disagi psicologici tra bambini e ragazzi sono fortemente aumentati. C’è bisogno di supporto e ascolto per non trascurare questa nuova esigenza

La riapertura delle scuole è ormai dietro l’angolo: tra Green Pass, vaccini, supplenze, protocolli e tracciamenti… gli argomenti all’ordine del giorno sono tanti. Molto meno si parla, però, di uno dei problemi che l’anno passato ha maggiormente contraddistinto l’esperienza degli studenti, anche dei più piccoli: i disturbi psico – comportamentali e, in generale, le difficoltà legate alla crescita psicofisica dei ragazzi.

Una vera e propria emergenza psicologica

Passata l’emergenza più stringente della pandemia forse i più se ne sono dimenticati, ma solo alla fine dello scorso anno scolastico un report realizzato dall’Istituto Piepoli per conto del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi scolastici segnalava come sei bambini su dieci sotto i sei anni e sette su dieci sopra i sei mostrassero problemi psico-comportamentali. La conseguenza evidenziata era quella di un rischio triplicato di sviluppare disturbi più severi rispetto a quanto accadeva prima della pandemia.
A questi dati si associavano quelli di un altro sondaggio che indicava come ben l’81% degli italiani chiedesse lo psicologo scolastico. Percentuale che saliva addirittura al 94% nella fascia 15-18 anni.
I servizi di supporto psicologico sono già attivi nelle scuole, ma davanti a questi numeri rischiano di non bastare, anche perché l’anno scorso il servizio è stato ampiamente utilizzato e ha mostrato di essere molto apprezzato e utile a studenti e insegnanti.
Un’esperienza, come sottolineava già a fine giugno ad Avvenire il presidente del Cnop, David Lazzari, a cui “c’è bisogno di dare continuità… anche perché c’è bisogno di ‘vaccini psicologici’ per la psicopandemia e la psicologia scolastica è un presidio fondamentale”.

Le percentuali dei disagi segnalate dai ragazzi

Non bisogna dimenticare che l’anno scorso più ricerche hanno mostrato come più del 50% dei ragazzi riconoscesse un aumento tra loro delle forme di disagio psico-fisico. Durante l’anno, secondo un’indagine online promossa da Cittadinanzattiva, il 63% dei ragazzi intervistati dichiarava di aver sperimentato sbalzi d’umore e il 57% disturbi del sonno, seguiti da disturbi dell’alimentazione (46%), desiderio di stare da soli (39%) fino a episodi di autolesionismo (18%).
Chiudono il quadro preoccupante i dati sull’aumento della fruizione di materiale pornografico (30%), consumo di tabacco (31%) e alcolici (24%), droghe (13%) e gioco d’azzardo (10%).

Numeri, con tutta evidenza, che non possono essere trascurati nel momento in cui si sta pensando all’organizzazione dell’anno scolastico che sta per cominciare.