Adolescenza e “rottura” dell’ adozione

Dai 69 casi presi in considerazione dalla ricerca è emerso come “il 49,3% abbia lasciato la famiglia adottiva prima della legalizzazione dell’adozione e il 50,7% a seguito della formalizzazione del processo”

L’adozione è un percorso meraviglioso perché permette ad un minore solo di trovare due genitori che lo amino, si prendano cura di lui e lo accompagnino lungo il cammino della vita. Si tratta però anche di un percorso delicato. D’altronde a doversi intrecciare sono tre (o più) individui distinti, di cui uno, in particolare, il figlio/i, con un percorso difficile alle spalle, di solitudine e di abbandono.

Accade quindi a volte, che pur mettendocela tutta, l’adozione “fallisca”, qualcosa si “rompa”. Uno dei momenti più delicati per la famiglia è quello del periodo adolescenziale.

Il web magazine State of mind approfondisce l’argomento in un articolo, in cui riporta i risultati di alcuni studi sul fenomeno.

Quando la rottura dell’adozione accade non vi è un unico “colpevole”, ma l’unione di una serie di fattori legati al minore, ai genitori, alla loro relazione, ma anche al sostegno fornito dagli esperti.

In uno studio volto a comprendere se, nella rottura dell’adozione, giochi un ruolo importante anche l’età dei minori adottati o meglio, il “ruolo giocato dall’adolescenza, in questo fenomeno”, si è deciso di mettere a confronto, per trarne somiglianze e differenze, le rotture precoci (ossia avvenute prima del periodo adolescenziale) a quelle emerse nel periodo adolescenziale.

Dalla totalità dei 69 casi presi in considerazione, è emerso in primo luogo come “il 49,3% abbia lasciato la famiglia adottiva prima della legalizzazione dell’adozione e il 50,7% a seguito della formalizzazione del processo”.

Tra gli elementi emersi dalla ricerca è stato inoltre evidenziato come l’età di collocamento del minore sia risultata simile sia nelle rotture precoci che in quelle tardive, ma comunque “all’interno del gruppo delle adozioni interrotte, indipendentemente dall’età in cui si è verificata la rottura, l’età di collocamento era significativamente più alta rispetto al gruppo delle “adozioni intatte”.

Le interruzioni precoci si verificano maggiormente nel pre adozione

Lo studio ha evidenziato come le interruzioni precoci si verifichino maggiormente nel periodo preadottivo e come questi allontanamenti pre adolescenziali aumentino nel caso di gruppi di fratelli: “In questi casi, le rotture sono apparse più brusche e, a seguito dell’allontanamento del bambino, i tentativi di ricongiungimento da parte dei genitori adottivi erano molto più scarsi”.

Rotture post adolescenziali e problemi comportamentali

Nelle rotture adottive post adolescenziali, invece, dalla ricerca è emerso come il fattore scatenante sia rappresentato in maggioranza da problemi comportamentali e come “la presenza di episodi di violenza da parte del bambino nei confronti del genitore nel gruppo di età superiore ai 13 anni è stata quattro volte più frequente rispetto ai casi in cui la rottura è avvenuta prima di tale età”.

Si è inoltre rilevato come la durata dei collocamenti sia molto più breve nei casi di rottura preadolescenziale rispetto ai casi di rottura postadolescenziale.

 Dallo studio, il web magazine State of Mind arriva quindi ad alcune importanti conclusioni:

  1. Non sottovalutare mai i problemi rilevati all’inizio dell’iter adottivo perché potrebbero esacerbarsi durante l’adolescenza.
  2. Monitorare e sostenere le famiglie anche dopo l’adozione e soprattutto nel periodo adolescenziale, quando le rotture del rapporto adottivo sono più a rischio.