Minori non accompagnati in aumento del 73% ma cala il numero dei tutori volontari

Nel 2021, sono stati accettati 5.737 abbinamenti tra tutore e minore straniero non accompagnato. Seppure in calo globale, i tutori volontari, under 36 sono aumentati specialmente per la fascia di età tra i 18 e 24anni, che da zero passa all’ 11,55%

L’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nel suo quarto rapporto, osserva che, a fronte di un aumento dei minori non accompagnati (Msna) i tutori volontari sono in leggero calo.

La rilevazione risalente al 31 dicembre 2021, osservava un incremento del 73% dei minori a fronte di un lieve calo dei tutori – 0,35%. Seppure in calo globale, i tutori volontari, under 36 sono aumentati specialmente per la fascia di età tra i 18 e 24anni, che da zero passa all’ 11’55%.

I minori stranieri non accompagnati in Italia, registra il sito sono 12.284 contro i 7.080 del 2020. La stragrande maggioranza di loro sono maschi (9 su 10) e il 62,1% sono diciassettenni. La parte più rilevante di questi minori (55,48%) si trova nel sud e nelle isole. La Sicilia, da sola, ne accoglie il 28%, pari a 3.466 unità.

Per quanto riguarda i tutori, come già detto, vi è un leggero calo numerico, passando da 3.469 unità del 2020 alle 3.457 attuali. I tutori risiedono in prevalenza nelle circoscrizioni dei tribunali per minori di: Roma (439), Venezia (309), Milano (305), Torino (268), Palermo (208).

In tutta la Sicilia i tutori volontari sono 458, perché a quelli di Palermo vanno sommati Catania (188), Messina (35), Caltanissetta (27). Tra i tutori, le donne sono in maggioranza (675) e la maggioranza di loro possiede un titolo di studio universitario nel 65,8% dei casi. La fascia d’età tra i 46 e i 60 anni è presente nel 41,7%.

Durante l’anno sono stati tenuti 13 corsi dai garanti regionali delle provincie autonome.

Nel 2021, sono stati accettati 5.737 abbinamenti tra tutore e minore straniero non accompagnato. In genere, salvo casi particolari, un tutore non può abbinarsi a più di tre minorenni. Le motivazioni, per cui i tutori non hanno accettato alcune proposte di abbinamento sono in maggioranza problemi lavorativi (il 73,31% é occupato). Seguono altri impedimenti, quali: salute, mancanze di risorse personali, lontananza dal domicilio del minore.

La maggior parte dei minori abbinati è collocato in strutture di accoglienza ed è in calo la percentuale in affido familiare che è passata dal 3 all’1%.

Integrazionemigranti.gov.it sottolinea che, per l’attività, il tutore volontario ha il diritto ad un rimborso delle spese di viaggio connesse all’ufficio della tutela volontaria, inoltre ha il diritto ad usufruire di permessi retribuiti fino a sessanta ore annue. La richiesta di permesso va presentata al datore di lavoro, con il nulla-osta del tribunale per i minori competente.  Infine è possibile chiedere al termine dell’incarico, una indennità al tribunale dei minori (max 900 euro) che dovrà approvarla, quando per circostanze straordinarie, le attività di tutela siano state caratterizzate da particolare complessità e onerosità.

La tutela volontaria cessa al raggiungimento della maggiore età del minore non accompagnato. Ricordiamo infine che per diventare tutore volontario è necessario rispondere a un bando di formazione e selezione pubblicato dal garante per l’infanzia e adolescenza della propria regione o provincia autonoma.