Autismo. In Italia i casi sono più di 600 mila e continuano ad aumentare

Tanti sono i personaggi autistici che ancora ricordiamo per il loro grande estro o la loro genialità, tra loro: Albert Einstein, Andy Warhol, Stanley Kubrick…

“Attenzione”. È questo il termine chiave utilizzato da Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato della Repubblica, per parlare di autismo, nel discorso QUI da lei tenuto a Milano, all’ IN&AUT Festival – Inclusione & Autismo. È questo “Il termine che, più di altri, ci indica la rotta da seguire per andare incontro ai bisogni delle persone che soffrono di disturbi dello spettro autistico”.

“In Italia -ricorda il presidente del Senato nel suo discorso- i casi di autismo sono oltre 600 mila e purtroppo aumentano ogni anno di più. Un bambino su 77 oggi presenta un disturbo dello spettro autistico – e- ogni caso richiede strumenti diagnostici specifici, percorsi riabilitativi particolari, aiuti e sostegni personalizzati.

Tutto questo, per le famiglie – continua- si traduce in un calvario di visite e consulti non sempre lineari, di terapie e prescrizioni non sempre adeguate. Tanto che “fragili”, a volte, finiscono per diventare anche i genitori, lasciati soli e impotenti a far fronte alle esigenze di questi figli ‘speciali’.

Bambini, ragazzi e giovani adulti che hanno bisogno di un’attenzione particolare, di un ‘tempo di relazione’ che, mai come nel loro caso, può diventare anche ‘tempo di cura’.

Ed è con la stessa ‘attenzione’ tipica delle madri e dei padri, dei medici e degli educatori, che lo Stato e le sue istituzioni hanno il dovere di occuparsi del mondo dell’autismo”.

Autismo: alcuni grandi personaggi soffrivano di questo disturbo

l’autismo non è uguale per tutti. Sono differenti i livelli e le sfumature con le quali si può presentare. Alcune persone autistiche sono rimaste impresse nella storia per le loro doti e la loro genialità!

Tra loro, come si apprende dalla pagina del Family Day, spiccano nomi del calibro di Albert Einstein, Andy Warhol, Stanley Kubrick… solo per citarne alcuni.

La diagnosi fin dai primi sintomi è importante per ottenere maggiori benefici dalle terapie. “Le famiglie – spiega il web magazine- hanno bisogno di conoscere le particolari esigenze delle persone autistiche, in modo da poterle educare, esattamente come si fa con tutti i figli, nel modo più consono a chi dà un peso diverso ai gesti, alle parole, agli sguardi, ai volti”.