La buona prassi delle scuole di Trento: tutte unite contro il bullismo

La città di Trento si mobilita contro il bullismo con un progetto di prevenzione e contrasto al fenomeno che ha coinvolto quasi 6500 studenti e studentesse, sostenuto da Etika, l’offerta luce e gas della Cooperazione Trentina con Dolomiti Energia

Un percorso di prevenzione e contrasto al fenomeno che ha coinvolto quasi 6.500 studenti e studentesse, grazie al sostegno di Etika, l’offerta luce e gas della Cooperazione Trentina con Dolomiti Energia
Trento è la prima città d’Italia dove tutti gli Istituti comprensivi hanno ottenuto la certificazione per la prevenzione e il contrasto al bullismo, un fenomeno che purtroppo colpisce molti bambini e ragazzi nelle scuole. Si tratta di un risultato importante, frutto di un percorso durato l’intero anno scolastico che ha coinvolto quasi 6500 studenti e studentesse, oltre a insegnanti, personale scolastico e genitori.

Il progetto di Etika

Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno di Etika, l’offerta luce e gas della Cooperazione Trentina con Dolomiti Energia, e il cofinanziamento della Provincia Autonoma di Trento e dei singoli Istituti. Con l’Istituto Trento 6 che ha fatto da apripista, il percorso ha portato oggi tutti gli Istituti del capoluogo ad ottenere la certificazione, unica città d’Italia ad avere raggiunto un traguardo così elevato. Nel progetto è stato coinvolto anche l’Istituto comprensivo di Cavalese, come esperienza di un contesto scolastico periferico di valle.
Il progetto ha avuto come obiettivo quello di informare, sensibilizzare e aiutare tutte le persone coinvolte nel fenomeno del bullismo: bulli e vittime, compagni e compagne di scuola, insegnanti e genitori. Per questo, all’inizio dell’anno scolastico, è stata effettuata un’indagine per rilevare la percezione rispetto ai “comportamenti da bulli” vissuti in contesto scolastico. Sono stati compilati 2.809 questionari da parte degli studenti delle scuole secondarie di primo grado e in alcuni casi anche delle classi quarta e quinta delle primarie degli otto Istituti. Altri 2.377 questionari sono stati compilati da adulti, di cui 1.657 da genitori e 720 da personale scolastico.

L’indagine

Dall’indagine sono emersi alcuni dati interessanti: l’83% dei ragazzi dice di stare bene o abbastanza bene in classe; il 52% dei ragazzi indica di non aver mai subito, fatto o visto gesti di bullismo; il 56% degli intervistati sceglierebbe un genitore o un insegnante per parlare del problema; il 12% ritiene che i bulli vadano aiutati, al pari delle vittime.
Sulla base dei risultati dell’indagine, sono state definite delle politiche specifiche per ciascun Istituto, attraverso differenti azioni: progetti di prevenzione, formazione per personale scolastico e genitori, un attento piano di vigilanza/accompagnamento/supervisione dentro e fuori la scuola e un regolamento sanzionatorio incentrato su gradualità delle sanzioni, obiettivi educativi, presa in carico della vittima.

La collaborazione tra scuole, istituzioni e cooperazione

Il progetto ha dimostrato l’importanza della collaborazione tra il mondo della scuola, le istituzioni e la cooperazione. Come ha sottolineato Roberto Simoni, presidente della Cooperazione Trentina, “Etika esemplifica in modo eccellente il contributo della cooperazione alla costruzione di una comunità coesa e inclusiva”. Viviana Sbardella, Sovrintendente scolastica, ha aggiunto che “la missione della scuola è formare i futuri cittadini, che a ben guardare è l’obiettivo anche di questo progetto di prevenzione al bullismo”. Romano Stefani, direttore Mercato di Dolomiti Energia, ha dichiarato che “siamo felici di aver contribuito a generare un impatto sociale positivo, promuovendo relazioni e rapporti rispettosi”.