Poche parole chiare, regole e comportamenti che diano il buon esempio e quando si sente di stare per scoppiare praticare il “silenzio attivo” ma non per troppo tempo…
Quante volte vi è capitato di riprendere i vostri ragazzi e di venire puntualmente non ascoltati?
Tranquilli è un problema che capita a tutti, indipendentemente dall’età dei figli. Non importa se piccoli o adolescenti.
E allora come fare per farsi ascoltare?
Vediamo insieme qualche consiglio ripreso dal web magazine Universo Mamma che riporta piccole idee da mettere in pratica suggerite dal pedagogista Daniele Novara in un’intervista al Corriere.
Educare non solo con le parole ma con l’esempio e con le regole
“Troppe parole non servono – spiega Novara – i problemi sorgono se si sostituisce una buona e chiara organizzazione educativa con le parole”.
Poche parole, chiare e semplici
“Se sono piccolini è necessario evitare i dettagli o lunghe spiegazioni quando si chiede loro di fare una cosa, li porta solamente in confusione – riporta il web magazine, mentre se – sono adolescenti, occorre ‘dosare le parole per evitare il conflitto”.
Non mortificare l’autostima dei ragazzi
E’ sempre sbagliato rivolgere ai nostri figli frasi del tipo: “sei sempre il solito“ o “non capisci niente” perché come sottolinea Universo Mamma: “queste frasi minano pesantemente l’autostima dei figli e danneggiano la relazione con i genitori. Non si arriva al rispetto delle regole con urla e sgridate”.
Non essere i migliori amici dei figli
“I figli hanno diritto alla loro privacy. Ok ad un clima amichevole, ma è giusto che i ragazzi abbiano delle cose che non dicono”.
Contare fino a 10 se si sta per scoppiare
“Novara parla del ‘silenzio attivo’, ossia di restare in silenzio di fronte a un comportamento sbagliato” racconta Universo Mamma
Ma attenzione a non farlo durare a lungo. Bastano 4 o 5 minuti per i più piccoli, suggerisce Novara e un po’ di più per i grandi…ma non troppo!