Dal lockdown un incredibile aumento della pedopornografia on line (132%) e delle aggressioni on line (+70%)
L’importanza di possedere “almeno” un pc in casa e una connessione “veloce” per studiare, da una parte e l’esigenza di contenere, limitare, controllare la presenza dei nostri figli sul web, dall’altra. Ecco la grande ambivalenza che ha reso sempre più evidente questo difficile momento storico caratterizzato dalla pandemia e quindi dall’isolamento e dallo sfilacciamento dei rapporti sociali.
I giovani chiusi in casa, senza la possibilità di frequentare in presenza la scuola, di esercitare la loro attività sportiva preferita, di condividere una passeggiata ed un abbraccio con un amico, si sono dovuti ricreare una diversa socialità e l’hanno fatto tramite il web.
Al silenzio delle strade si è contrapposto l’affollamento della rete.
Alla diminuzione dei reati che, come si legge sull’Osservatore Romano, sono calati del 24% nei primi mesi del 2021, fa da contrasto l’incredibile aumento della pedopornografia on line che è balzata al 132% e delle aggressioni on line (+70%).
In questi mesi abbiamo imparato a conoscere che cosa sia il dark web, le challenge proposte sui social a rischio e pericolo della vita dei giovanissimi. I forum in cui adolescenti confusi discorrono sulla modalità migliore per mettere fine alla propria vita e purtroppo, in troppi casi, gli intenti non rimangono solo parole. Abbiamo letto di chat in cui la dignità di persone vulnerabili viene polverizzata da adulti ma anche da coetanei senza scrupoli.
Bambini, adolescenti vittime, ma anche minori che si fanno carnefici. Dall’inizio del 2021, l’Osservatore Romano riporta di ben 77 casi di cyberbullismo e un +200% nei casi di minori che si trasformano in aguzzini di altri minori.
La rete è un luogo virtuale, ma i suoi pericoli sono reali. Non lasciamo soli i nostri giovani a navigare nelle acque del web perché potrebbero ritrovarsi dispersi nei suoi abissi più profondi.