Ho sentito parlare di disforia di genere: che cos’è?

Buongiorno,

recentemente sento spesso parlare, in relazione ai problemi dell’identità sessuale di minori e adolescenti, di “disforia di genere”.

Di che cosa si tratta esattamente?

Giovanna

Cara Giovanna,

Quando si parla di “disforia di genere” si fa riferimento a una dissonanza tra il sesso biologico della persona (maschio o femmina) e la cognizione, da parte della stessa, di appartenere a un certo sesso. La “disforia” avviene quando un ragazzo o un adulto si vedono come “maschio” o “femmina” mentre, magari, biologicamente appartengono al sesso opposto.

Per la maggior parte, stando ai dati di un’indagine recente condotta in Svezia nell’ambito di un’inchiesta giornalistica, i pazienti che manifestano in giovane età questa condizione, sono donne (l’85%) mentre, nel 90% dei casi, manifestano una diagnosi psichiatrica. Il 45% è autolesionista, il 20% è affetto da autismo, mentre il 35% ha sintomi tali da richiedere un’ulteriore valutazione. Secondo il governo svedese, il 40% dei transgender ha tentato il suicidio nell’attesa di essere valutati per la transizione.

In età adolescenziale è normale il processo di costruzione della propria identità e in ciò può essere coinvolto anche il genere di appartenenza. Quando un adolescente fa una richiesta in tal senso, è da intendersi come una ricerca di supporto in un percorso di accompagnamento a scoprire se stesso. Per questo motivo è più funzionale garantire un sostegno psicopedagogico di accompagnamento al percorso di definizione del sé, anche in vista di eventuali scelte di soluzioni definitive.

Sperando di essere stati d’aiuto, le ricordiamo che per qualsiasi ulteriore informazione è disponibile il servizio di consulenza del CEFAM – Centro Europeo Formazione e Accoglienza Minori. Il CEFAM si può contattare telefonicamente, allo 3400088431, oppure scrivendo all’indirizzo mail cefam@fondazioneaibi.it.