Le chiusure dettate dalla pandemia hanno costretto le famiglie a vivere forzatamente sempre a contatto, generando incomprensioni, rabbia e difficoltà di rapporti
Tensioni, aggressività verbale, perdita della funzione protettiva dei genitori nei confronti dei figli… Sono solo alcuni degli allarmi raccolti dallo sportello counseling dell’Ospedale Santa Giuliana di Verona e raccontati dallo psicologo e psicoterapeuta Andrea Bezzetto al giornale La Verità. Lo sportello era un progetto partito prima della pandemia ma che dopo il lockdown ha visto una crescita esponenziale delle richieste, con oltre 200 chiamate ricevute nonostante l’orario di ricevimento fosse solo mattutino.
Mancanza di attività fisica e crescita disomogenea
I problemi che manifestano le famiglie sono i più disparati, comprese le preoccupazioni per il rendimento scolastico dei figli: “Situazione critiche – riporta Bezzetto a La Verità – che il prolungato lockdown sta trasformando in disfunzioni nello sviluppo dell’adolescenza”.
Uno dei problemi fondamentali è il totale stop dell’attività fisica, che crea una disarmonia tra la crescita fisica e quelle mentale e relazionale. Come se il corpo rimanesse in ritardo nello sviluppo e, soprattutto, venisse utilizzato male.
Rapporti familiari a rischio con la convivenza forzata
I problemi non sono solo questi, ma si estendono anche alla sfera delle relazioni domestiche. La convivenza prolungata in casa, infatti, costringe genitori e figli a vivere sempre a contatto, non, come succede di solito, abitando alternativamente le mura domestiche. La conseguenza è che i figli sono portati a scoprire aspetti dei genitori che in genere non vedono: mamma e papà non sono più le figure i cui trovare rifugio e dalle quali ripartire per andare alla “scoperta” del mondo esterno, al contrario, possono essere fonte di rabbia e di delusioni.
Sembra un assurdo, ma il lockdown, costringendo alla convivenza forzata continua genitori e figli, non cementa l’unione, ma rischia di allontanare gli uni dagli altri. E i problemi relazionali che ne possono nascere, purtroppo non sono destinati a scomparire immediatamente con la fine delle restrizioni.