La Garante infanzia ha attivato un progetto in tre fasi per verificare il rispetto delle norme e il controllo dei fattori di rischio nei contesti lavorativi regolari che coinvolgono gli under 18
Il lavoro minorile non riguarda solo l’impiego irregolare di bambini e ragazzi, ma anche l’inserimento dei minorenni in contesti lavorativi regolari, che devono garantire la loro sicurezza e la loro formazione.
Per verificare quanto siano rispettate le norme e quanto siano efficaci gli strumenti di prevenzione e di accompagnamento, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha avviato una ricerca nell’ambito del progetto Fase – Formazione sicura in età adolescenziale.
Le tre fasi della ricerca
La ricerca, realizzata con l’Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali (Iprs) e il Censis, si articola in tre fasi:
- la prima dedicata all’indagine sul lavoro minorile in Italia, con la raccolta e l’analisi dei dati disponibili relativi ai minorenni che a vario titolo sono presenti in luoghi di lavoro;
- la seconda dedicata agli studi di caso, per approfondire la tipologia dei rischi a cui gli under 18 sono esposti nei contesti lavorativi e gli strumenti messi in campo per prevenirli;
- la terza dedicata alla comunicazione e diffusione dei risultati.
“È importante verificare quanto siano rispettate le norme che riguardano l’inserimento dei minorenni in contesti lavorativi regolari e quanto le attività che svolgono siano in grado di accompagnarne lo sviluppo controllando i fattori di rischio” ha affermato la Garante Carla Garlatti.