Gentile redazione, mia figlia, che ha appena compiuto 7 anni, a volte si sveglia ancora la mattina con il letto bagnato. Non so cosa fare per aiutarla a superare il problema. Potete darmi qualche consiglio?
Grazie
Marcella
Cara Marcella,
fare pipì a letto è un disturbo comune a molti bambini. Il controllo volontario della minzione dovrebbe normalmente raggiungersi attorno i 5 anni di età. Ma a volte questo non accade. In base a quanto riportato sul sito dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma si apprende che circa il 5-10% dei bambini di 7 anni bagna regolarmente il letto. Il termine tecnico con il quale viene definito il fenomeno è “enuresi notturna”, ossia l’emissione involontaria di pipì che si verifica durante il sonno, appunto.
Quali sono le cause?
Sempre secondo il sito dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, “nella maggior parte dei casi, la pipì a letto è causata da una sovrapproduzione di urina durante la notte, o da una capacità insufficiente della vescica e dalla difficoltà a svegliarsi dietro lo stimolo di vescica piena. Quest’ultimo fenomeno aggrava la condizione ed è proprio il problema da risolvere per arrivare alla guarigione dell’enuresi.
L’enuresi non è causata da disturbi psicologici, ma chi ne soffre può certamente svilupparne come conseguenza. Soprattutto per quanto riguarda l’autostima, la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità. Queste problematiche cessano in genere, una volta che l’enuresi è stata trattata con successo.
Solamente l’enuresi a inizio tardivo (secondaria) – ossia quella non presente da sempre, ma comparsa in un secondo momento, dopo almeno un anno in cui non si è mai bagnato il letto – è associata ad un maggior rischio di problemi comportamentali, quale la sindrome da deficit di attenzione e iperattività”.
Ma cosa fare per ridurre il rischio di pipì a letto?
Vediamo qualche consiglio per aiutare i bambini a “non bagnare il letto” riportato dal web magazine “Nostro Figlio”
Durante il giorno
Far bere al bambino almeno 1 litro di liquidi tra le 8 e le 18 per regolarizzare la diuresi e migliorare la distensione della vescica.
Far fare la pipì ogni 2-3 ore per evitare la sovradistensione e favorire un corretto svuotamento della vescica.
Se il bambino ha “urgenza” bisogna invitarlo a fare un respiro profondo e poi buttare fuori l’aria contando fino a 10 prima di fare pipì, in modo da permettere un corretto rilasciamento del muscolo detrusore della vescica.
Controllare che il bambino si scarichi regolarmente e non coesista stipsi.
Alla sera
A cena, limitare i cibi ricchi di calcio (latte e derivati) o troppo salati per ridurre l’ipercalciuria e/o l’ipenatruria (l’aumento di eliminazione di calcio e sodio con le urine) che determinano un aumento di produzione di urina durante la notte.
Scegliere acque minerali a basso contenuto di calcio (< 25 mg/L) per evitare l’ipercalciuria e quindi limitare la produzione di urina durante la notte.
Far fare pipì sempre prima di andare a letto.
Se i genitori vanno a letto molto più tardi del bambino, possono fargli fare una seconda pipì in modo di “fare spazio” all’urina prodotta durante la notte.
Cara Marcella, le consigliamo comunque di rivolgersi al suo pediatria di fiducia per un controllo al fine di definire al meglio le cause del problema ed individuare il trattamento più adeguato per sua figlia.
Qualora desideri approfondire ancora l’argomento o richiedere una consulenza sulle tematiche inerenti il supporto alla famiglia può contattare il CEFAM – Centro Europeo Formazione Accoglienza Minori allo 3400088431 oppure scrivendo all’indirizzo mail cefam@fondazioneaibi.it.
Staff AIBC