Sharenting. Quando condividere foto dei propri figli diventa un’ossessione

“Sovraesporre i bambini, abbattendo la barriera tra pubblico e privato e offrendo a una moltitudine di sconosciuti le loro emozioni e le loro esperienze, significa minare il loro sviluppo e non solo…”

 Ormai sui social postiamo di tutto: dove siamo, cosa mangiamo,  quell’ultimo capo di abbigliamento che abbiamo comprato, i nostri ricordi e anche, troppo spesso, le immagini dei nostri figli.

Non si tratta di fenomeni isolati. Quante volte, scorrendo la bacheca dei nostri social preferiti siamo incappati in immagini a volte buffe oppure tenere di bambini o adolescenti ritratti con orgoglio da mamma e papà per poi essere condivisi con il pubblico del web?

Se siete anche voi tra loro attenzione, perché potreste far parte del popolo dello “sharenting” neologismo nato dall’unione delle parole inglesi “sharing” condivisione e “parenting” genitorialità e coniato per indicare l’eccessiva condivisione sui social di immagini di minori da parte dei genitori, una pratica non esente da rischi.

Quali potrebbero essere le ripercussioni per il bambino?

Sovraesporre i bambini, abbattendo la barriera tra pubblico e privato e offrendo a una moltitudine di sconosciuti le loro emozioni e le loro esperienze, significa minare il loro sviluppo, ma non solo: una volta cresciuti, questi bambini possono non gradire la loro precedente esposizione mediatica – spiega Aleteia, i genitori  – dovrebbero chiedere il permesso ai loro figli, prima di pubblicare contenuti che li riguardano. In Italia e nel mondo non mancano infatti i casi in cui ragazzi e ragazze si sono rivolti ai tribunali per obbligare i propri genitori a rimuovere le foto pubblicate sui social”.

 Cyberbullismo, grooming e pedopornografia: facciamo attenzione!

Cyberbullismo, adescamenti in rete, pedopornografia. La rete è piena di insidie per i nostri figli. La condivisione incontrollata di immagini potrebbe mettere a rischio la loro sicurezza. Un’ immagine, potrebbe infatti uscire dal controllo dei genitori che l’hanno postata e divenire “virale” giungendo a grande velocità nelle mani sbagliate. Quindi facciamo attenzione!

Il pericolo non sono solo gli adulti ma anche i ragazzi, ci avverte Aleteia. Quella foto che con il cuore di mamma troviamo così tenera e buffa, potrebbe essere infatti utilizzata “dai cyberbulli per bullizzarlo e prenderlo in giro”.

Allora cosa fare?

 È sempre il web magazine che ci viene in aiuto suggerendo alcuni consigli:

“I genitori dovrebbero utilizzare le piattaforme digitali con più consapevolezza e conoscere i principi giuridici fondamentali e le politiche sulla privacy dei siti in cui condividono le informazioni “.

Condividere va bene, ma non ossessivamente, bisogna farlo con criterio. Riflettendo prima di agire.

Indichiamo con molta cautela posizione geografica, il nome completo dei nostri figli o altre informazioni sensibili e mai, ma proprio mai loro foto intime.