Le associazioni hanno chiesto di considerare l’esigenza di visita dei figli, a differenza di quanto accaduto la scorsa primavera
Le associazioni dei padri separati scrivono al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in vista di un possibile secondo lockdown per l’emergenza Coronavirus. I padri separati chiedono che, a differenza di quanto accaduto la scorsa primavera, nel caso di nuove restrizioni della libertà di movimento vengano considerate le esigenze di visita dei figli. La lettera è siglata da: Colibrì coordinamento interassociativo; Famiglie Separate Cristiane; Papà Separati APS; Papà Separati Liguria APS; Genitori Sottratti OdV; Unione Separati Bigenitorialità; Mantenimento diretto; Bambini Strappati; Nel nome dei figli; Associazione Papà Separati Torino OdV; Associazione Papà e Mamme Separati Novara; Centro CAsPer; Centro Perseo; Genitori per Sempre Messina; Manutenere Catania; Associazione Nazionale Bambini e Famiglie Bersaglio; Dipartimento Tutela Minore del Comitato dei cittadini per i diritti umani.
“Come associazioni presenti su tutto il territorio nazionale – hanno scritto i firmatari – in apprensione per possibili nuovi periodi di restrizione gli spostamenti delle persone, che potrebbero essere disposti a tutela della salute del paese, Le manifestiamo il nostro timore che in tale non auspicabile evenienza ci si possa dimenticare del rapporto tra i genitori separati e i loro figli. Nel periodo di lockdown della scorsa primavera abbiamo assistito a una grande sofferenza dei figli di coppie separate o divorziate che, in molti casi, non hanno potuto incontrare il genitore non convivente per diverse settimane o mesi a fronte della limitazione degli spostamenti. La non esplicita chiarezza dei vari provvedimenti (DPCM), in merito proprio ai diritti di frequenza dei minori durante il lockdown, ha purtroppo alimentato comportamenti strumentali da parte di molti genitori “conviventi” con i propri figli, volti a impedire la frequentazione e il diritto/dovere alla bigenitorialità per i genitori ‘deboli’, cioè quelli non conviventi”.
Padri separati e lockdown. Evitare quanto accaduto in primavera
“Tutto ciò – prosegue il documento – accadeva contro ogni principio costituzionale, in contrasto con i Decreti del Governo, nel silenzio dei Tribunali ordinari e minorili, e attraverso plurime e distorte interpretazioni dei provvedimenti da parte dei servizi territoriali (sociali e tutori) che in moltissimi casi hanno creato anche discontinuità nelle visite in casa-famiglia e impedito la prosecuzione degli incontri nei luoghi neutri. La conseguenza è stata anche la proliferazione di un enorme numero di contenziosi e ricorsi presso le aule di Giustizia (civile e penale), con inutile e oneroso sovraccarico presso la magistratura – già in blocco per l’emergenza – che si è espressa con decreti contraddittori spesso in contrasto con le FAQ governative. Alla fine, quelli che ne hanno subito tutte le conseguenze sono stati i nostri figli e quei genitori che non ne condividono la residenza.Ricordiamo che la frequentazione con entrambi i genitori è diritto inalienabile della prole e un dovere precipuo del genitore, pertanto è uno stringente ‘motivo di necessità e di salute’ e, aggiungiamo, di salute pubblica. Gli spostamenti sul territorio nazionale in osservanza dei Decreti di affidamento e frequentazione sono dunque indispensabili e necessari. La perdita dell’affettività e della figura del genitore lontano sono gravi rischi che i nostri figli stanno già correndo e di cui ne hanno già ampiamente sofferto. È dunque urgente una nostra richiesta preventiva, in caso di prossimo DPCM (che preveda limitazioni agli spostamenti sul territorio nazionale anche extraregionale), per impedire che ciò accada ancora”.
“Chiediamo a Lei Signor Presidente – conclude quindi il testo – in caso di eventuali restrizioni per la seconda ondata della pandemia: di poter prevedere espressamente che i figli di separati possano godere della frequenza presso entrambi i genitori, secondo i calendari già in essere e previsti dagli accordi di separazione o dalle disposizioni giudiziali, e permettere i relativi spostamenti dei genitori e/o dei figli su tutto il territorio nazionale per adempiere a tali obblighi; di permettere espressamente la continuità delle visite in casa-famiglia e la prosecuzione degli incontri nei luoghi neutri permettendo i relativi spostamenti dei genitori sul territorio; di poter prevedere espressamente che i figli, nei casi in cui abbiano sospeso o mancato le frequentazioni con il genitore non convivente per qualsiasi motivo durante questo periodo, debbano avere tempi certi di congruo recupero con il genitore lontano, tenuto conto della discontinuità affettiva e di cura che avranno subito. Come Associazioni ci proponiamo a Lei quali interlocutori diretti su queste delicate e difficili tematiche a tutela dei diritti e dei doveri di tutte le parti in causa, prioritariamente dei figli minori di genitori separati”.