Un kit di strumenti utili per le associazioni che vogliono riequilibrare il dibattito pubblico sulla migrazione come elemento arricchente di diversità e inclusione
Sono ancora sotto gli occhi di tutti le immagini dei corpi dei bambini morti, abbandonati sulle spiagge libiche. Un segno, terribile, che dice come oggi sia tornato in auge il tema della migrazione, ma che ribadisce ancora una volta come, oggi più che mai, urga cambiare il modo di raccontare questo fenomeno.
Migrazione: non “confini e sicurezza” ma “diversità e inclusione”
Sappiamo che è in atto una narrazione divisiva che alimenta il “noi contro loro”, dove i migranti diventano spesso il capro espiatorio dei mali delle società contemporanee. Parlare di migrazione in termini di “caos”, “minaccia” e “invasione” produce di riflesso soluzioni legate a termini come “sicurezza”, “confini” ed “esclusione”.
Ma sono i valori della diversità e dell’inclusione che devono tornare all’attenzione delle società! Altrimenti è come se la popolazione si dividesse in chi si rimbocca le maniche, animato dalla solidarietà verso i più deboli, e chi invece strumentalizza il tema a livello politico, alimentando odio e paura.
A tal proposito, è molto interessante il toolkit elaborato dall’ICPA (International Centre for Police and Advocacy) come componente chiave del progetto Reframe the Debate: New Migration Narratives for Constructive Dialogue (2017-2019). Questo è costituto da una serie di risorse, strumenti pratici e linee guida utili per tutte le organizzazioni italiane interessate a comunicare la migrazione, riportando al centro i valori della diversità e dell’inclusione.
Lo sviluppo della versione italiana del toolkit pubblicata nel 2020, composto da strumenti di avvicinamento e linee guida per fare campagne di sensibilizzazione, è stato sostenuto da Never Alone Initiative e Social Change Initiative. Essendo composto da diversi moduli, l’utilizzo del toolkit è personalizzabile a seconda dei territori, dei contesti e delle esigenze. In particolare, può aiutare a raggiungere quelle persone che non sono schierate né a favore né contro l’immigrazione (il cosiddetto “centro fluido”, che sul tema in Italia rappresenta circa il 48%). In un periodo deve è facile produrre fake news che orientino il sentimento di grosse fette di popolazione, mentre aumentano la difficoltà di leggere i dati delle statistiche e il disorientamento nell’accedere ai corretti canali di informazione, pensiamo che questo strumento possa aiutare a riconsiderare il tema della migrazione come qualcosa sempre esistito da quando esiste l’Uomo, e che porta ricchezza non solo economica ma anche culturale e valoriale.
Per più informazioni è possibile visitare il sito http://www.narrativechange.org/it/
Diego Moretti, responsabile didattico del Family Relationship International School e dell’area minori di AIBC SCS.