La ricerca. In Italia il 23.9% degli studenti sono a rischio di gaming problematico

Alessio Vieno: “La presenza di regole genitoriali e di supporto emotivo familiare proteggono gli adolescenti da un utilizzo eccessivo e distorto dei videogiochi 

In che modo fattori individuali, sociali e contestuali possono essere associati ad un maggiore rischio per gli adolescenti europei di incorrere nel gaming, ossia nell’utilizzo eccessivo dei videogame, tale che possa mettere a repentaglio la salute dei ragazzi e favorire il loro allontanamento dalla scuola e dagli affetti?

Ad indagare l’interessante quesito è una ricerca condotta dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc), dal Dipartimento di psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’Università di Padova (Unipd) e dall’australiana Flinders University, pubblicata sulla rivista Addiction QUI

A darne notizia è un comunicato pubblicato dal CNR.

La ricerca ha analizzato i dati dello studio European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (ESPAD) del 2019, relativi ai comportamenti di gaming di 89.000 adolescenti tra i 15 e i 16 anni residenti in 30 Paesi europei, tra i quali l’Italia.

Dallo studio è emerso come in Europa un ragazzo su cinque sia ad alto rischio di gaming problematico (circa il 20%). Soprattutto i maschi, che corrono un rischio di essere esposti al fenomeno tre volte maggiore di quello delle femmine.

Il Paese europeo dove si è riscontrata una maggiore percezione di problemi legati al gaming è la Romania con un 30,2%, mentre quello nel quale si sono registrati livelli minori è stata la Danimarca con 12%.

In Italia, spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice del Cnr-Ifc e coordinatrice dello studio: “La percentuale di studenti con un alto rischio di gaming problematico (23.9%) è superiore alla media europea, con un numero maggiore di ragazzi (34%) che percepisce conseguenze negative legate al gaming rispetto alle ragazze (12.8%)”.


Gaming problematico. L’importanza della famiglia e di politiche di protezione sociale

“La ricerca indica – sottolinea infine Alessio Vieno, professore Unipd – come la presenza di regole genitoriali e di supporto emotivo familiare proteggano in adolescenza da un utilizzo eccessivo e distorto dei videogiochi”

 “Il rischio di gaming problematico è maggiore negli Stati dove sono più marcate le disuguaglianze economiche, mentre risulta minore nei Paesi dove vengono effettuati investimenti nelle politiche di salute pubblica, come i benefici fiscali per le famiglie”.