Salute mentale: dare risposte adeguate all’età dei ragazzi che ne hanno bisogno!

L’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza torna sul problema della carenza di posti letto in neuropsichiatria infantile: “Basta ragazzi ricoverati insieme agli adulti!”

I dati forniti dalla Federazione Italiana Medici Pediatri sono allarmanti: negli ultimi due anni i tentativi di suicidio da parte di minori sono aumenti del 75%: oggi, in pratica, ogni giorno un ragazzo prova a togliersi la vita! Anche in conseguenza di questo, le richieste di consulenze neuropsichiatriche sono aumentate del 40%, così come sono aumentate le necessità di avere posti letto per i ricoveri.
Solo che, è un problema noto da tempo, di posti letto ce ne sono pochi: secondo i dati del 2022 del Ministero della Salute, sono 403 in tutta Italia a fronte di una richiesta che supera i 700. Il risultato è che troppo spesso (secondo la Società di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza capita addirittura in 6 casi su 10) gli adolescenti finiscono per essere ricoverati negli stessi reparti degli adulti. Una soluzione inappropriata contro la quale l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza chiede maggiore attenzione fin dal 2017, e su cui è tornata a ribadire la necessità di un impegno da parte di tutti.

Fornire risposte adeguate ai problemi di salute mentale dei ragazzi

Purtroppo, invece, questa raccomandazione “evidentemente viene disattesa, in violazione dei diritti di questi ragazzi” – ha scritto Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. “Proprio di recente, all’esito della prima fase dello studio sull’impatto della pandemia sulla salute mentale dei minorenni… ho chiesto che venga garantito su tutto il territorio nazionale un numero congruo di posti letto nei reparti di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza”. Perché assicurare ai bambini, i ragazzi e le loro famiglie una presa in carico da parte dei servizi efficiente e in grado di fornire risposte adeguate e appropriate alla loro età è “indispensabile” – ha aggiunto. Così come è necessario “Garantire un’organizzazione omogenea su tutto il territorio nazionale dei servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza al fine di superare le attuali differenze regionali, poiché ci sono regioni che risultano avere pochi posti letto o altre che non ne hanno per nulla”.