Scuola: lotta alla dispersione scolastica: dal PNRR 1,5 miliardi

Sono più di 100.000 i giovani che ogni anno abbandonano la scuola

 I giovani sono il nostro futuro, ma per affrontarlo al meglio gli studenti devono essere formati e preparati.

La lotta alla dispersione e all’abbandono scolastico, sono temi importanti dell’agenda europea e nazionale. Proprio per questo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Istruzione -PNNR- ha stanziato 1,5 miliardi contro la dispersione scolastica e le povertà educative e per superare i divari territoriali.

Già nel mese di giugno, il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi aveva firmato la prima tranche di risorse: “I primi 500 milioni – spiegava in una nota- serviranno a finanziare progetti in 3.198 scuole con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni. Sono risorse che assegniamo direttamente alle istituzioni scolastiche, sulla base di precisi indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico”.

I fondi sono stanziati con l’obiettivo di raggiungere 420 mila studenti, arrivando direttamente agli istituti scolastici.

Sono più di 100.000 i giovani che ogni anno abbandonano la scuola

A lanciare il grido di allarme è Studio Cataldi, che in un articolo sottolinea come in un Documento di Studio e proposta realizzato dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’adolescenza e riportante i dati dell’ultima rilevazione disponibile, risalente al 2021, relativa all’abbandono scolastico in Italia, si evinca come: “La percentuale di abbandono complessivo, per la scuola secondaria di I grado, è stata dello 0,64% (pari a 10.938 alunni), mentre per la scuola secondaria di II grado questo dato ammonta al 3,79% (pari a 98.787 alunni). In totale, dunque, sono circa 110.000 gli alunni che abbandonano annualmente la scuola italiana, oltre a quelli che si perdono nel passaggio dal primo al secondo ciclo”.

“Secondo l’analisi fornita dall’ISTAT (2021) – continua il documento riportato da Studio Cataldi- l’abbandono scolastico è un fenomeno complesso e articolato che appare causato da una serie di fattori, tra cui la situazione socioeconomica della persona, il background formativo della famiglia, i fattori di attrazione del mercato del lavoro, il rapporto con la scuola e con i programmi educativi offerti, le caratteristiche individuali e caratteriali della persona”.