Gentilissima redazione,
sono un papà separato di due bellissimi bambini di 9 e 13 anni che vivono in casa con la madre.
Anche se il giudice ha disposto l’affidamento congiunto dei ragazzi, mi sento un po’ estromesso dalla loro vita educativa, soprattutto scolastica.
Gli insegnanti si rivolgono solo a mia moglie per ogni voto o comunicazione, mentre anche io vorrei essere messo al corrente di ciò che accade a scuola.
La mia è una richiesta lecita? Come posso fare?
Grazie
Marco
Gentilissimo Marco,
è assolutamente diritto ( e dovere) del padre, anche se separato e non collocatario, partecipare alla vita educativa dei propri figli.
Nel nostro ordinamento vige in fatti il principio della “bigenitorialità” che sancisce il diritto del bambino a ricevere cure, educazione e istruzione da parte di entrambi i genitori, anche se separati.
Aspetto fondamentale di tutta la normativa è l’assoluta centralità del minore e l’esigenza di rispettare i suoi interessi.
Entrambi i genitori quindi, esercitano pari responsabilità sui figli, diritto/dovere che devono portare avanti di comune accordo, tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio.
Come indicato in una circolare del MIUR del 2015, intitolata: “Indicazioni operative per la concreta attuazione in ambito scolastico della legge 54/2006 -“Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli”, tale regola trova eccezione solo in alcuni casi specifici come nell’ affidamento esclusivo dei figli.
In tal caso, il genitore non affidatario, avrà comunque il diritto/ dovere di vigilare sull’ istruzione ed educazione dei figli e potrà ricorrere al giudice quando ritenga che siano state assunte decisioni pregiudizievoli al loro interesse. In ogni caso, salvo che non sia diversamente stabilito dal giudice, le decisioni di maggiore interesse per i figli saranno comunque adottate da entrambi i genitori. Solo qualora il genitore sia dichiarato decaduto dalla responsabilità genitoriale ai sensi dell’art. 330 del c.c. a seguito di un provvedimento del Tribunale, potrà essere considerato decaduto dalla possibilità di partecipare alle scelte di vita del figlio.
Tornando alla sua domanda, la circolare emanata dal Ministero dell’ Istruzione invita le strutture scolastiche ad “incoraggiare, favorire e garantire l’esercizio del diritto/ dovere del genitore separato o divorziato o non più convivente, anche se non affidatario e/o non collocatario, (articoli 155 e 317 c.c.), di vigilare sull’istruzione ed educazione dei figli e conseguentemente di facilitare agli stessi l’accesso alla documentazione scolastica e alle informazioni relative alle attività scolastiche ed extrascolastiche previste dal POF”.
Pertanto caro Marco, il suo desiderio di essere coinvolto maggiormente nel percorso scolastico dei suoi figli è del tutto lecito, anzi le dirò di più è suo diritto e dovere.
Qualora la sua richiesta non sia tenuta in considerazione dalla struttura scolastica la invito pertanto a segnalare via pec o tramite raccomandata, alla direzione scolastica della scuola frequentata dai suoi figli, il suo diritto, sottolineando che si attende un coinvolgimento paritario a quello dell’altro genitore nel corso dell’anno scolastico.
Qualora volesse approfondire l’argomento, non esiti a contattarci al 3400088431 oppure scrivendo all’indirizzo mail cefam@coopaibc.it
Staff AIBC