Se non si hanno parenti e non si fa testamento a chi andranno i miei averi?

In caso di assenza di parenti entro il sesto grado l’intero patrimonio andrà allo Stato

Torna in alto

Posso fare testamento indicando solo alcuni dei miei beni?

Si, i beni indicati nel testamento verranno destinati come da volontà testamentarie,  i restanti beni andranno agli eredi legittimi, secondo quanto disposto dal  Codice Civile.

Torna in alto

Marito e moglie possono decidere insieme su come destinare il proprio patrimonio e fare testamento?

I coniugi possono concordare sulle modalità e sulla destinazione del patrimonio ma il testamento è un atto personale, andranno quindi fatti testamenti separati. Nell’occasione si potrebbe avere l’accortezza di indicare, in entrambi i testamenti, la destinazione dei beni in caso di morte simultanea. (commorienza)

Torna in alto

Che differenza c’è tra eredi legittimi e legittimari?

Gli eredi legittimi sono coloro ai quali spetta il patrimonio in assenza di testamento e sono il coniuge o soggetto unito civilmente, i figli e tutti i parenti sino a 6° grado, mentre i legittimari sono coloro ai quali spetta di diritto una quota del proprio patrimonio.

Torna in alto

In caso di evidente violazione della quota spettante per legge ai familiari, chi interviene e cosa succede?

I familiari che hanno diritto, i legittimari, potrebbero rinunciare ad ogni rivalsa e quindi accettare le scelte del testatore, oppure, far valere i propri diritti; in questo caso dovranno promuovere un ricorso al Tribunale. Solo dopo la sentenza di un Giudice i legittimari vedranno assegnata la propria quota.

Torna in alto

Il coniunge divorziato mantiene diritti legittimi sul patrimonio dell’ex marito?

No, con il divorzio cessa ogni tipo di diritto.

Torna in alto

Chi è l’esecutore testamentario? Deve essere un’avvocato o un notaio?

L’esecutore testamentario è una persona designata dal testatore nel proprio testamento, che avrà il compito di dar seguito alle disposizioni testamentarie.
L’esecutore è una persona di fiducia del testatore che non necessariamente deve avere specifiche competenze. Non è obbligatorio nominare un esecutore ma può essere opportuno qualora la propria situazione patrimoniale sia articolata e vi sia più di un beneficiario.

Torna in alto

Come posso avere la certezza che ciò che dispongo nel mio testamento verrà eseguito secondo le mie volontà?

In primo luogo è opportuno depositare il testamento presso un notaio per avere la certezza che il testamento sia reso noto (pubblicazione del testamento) quindi indicare nello stesso testamento un esecutore testamentario, ossia una persona di fiducia alla quale si avrà cura di esprimere in vita le proprie volontà.

Torna in alto

In quali casi è conveniente redigere un nuovo testamento piuttosto che modificarlo o integrarlo?

È sempre possibile aggiungere e modificare le disposizioni nello stesso testo, non è possibile cancellare. Potrebbe essere opportuno redigere un nuovo testamento quando le modifiche tendono a cambiare in forma importante le proprie disposizioni. In questo caso è bene scrivere “revoco ogni mia precedente disposizione testamentaria”.

Torna in alto

Se una persona non è in grado fisicamente di scrivere, come può fare testamento?

In questo caso l’intervento del notaio sarà indispensabile. Solo un notaio può ricevere e trascrivere le volontà testamentarie e questo in presenza di due testimoni.

Torna in alto

Avendo parenti diretti (ascendenti o discendenti), è possibile destinare parte del proprio patrimonio ad un ente?

Si.  Qualunque situazione familiare si abbia, è sempre possibile destinare una parte del proprio patrimonio, la cosiddetta “quota disponibile”, a soggetti diversi.

Torna in alto

Vi sono parenti che non possono essere esclusi dalla successione?

Si. I parenti in linea retta: discendenti, cioè i figli (in caso di loro premorienza, i figli dei figli) e ascendenti, ossia i genitori in caso di assenza dei figli ed il coniuge o soggetto unito civilmente, hanno diritto ad una quota di eredità, la cosiddetta “legittima”.

Torna in alto

Che differenza c’è tra eredi legittimi e legittimari?

Gli eredi legittimi sono coloro ai quali si sarebbe devoluta l’eredità in assenza di testamento. Sono eredi legittimi il coniuge o soggetto unito civilmente, i figli e i parenti entro il 6° grado.
Legittimari sono invece coloro i quali hanno comunque diritto alla “legittima”, cioè ad una quota del patrimonio: il coniuge o soggetto unito civilmente, i figli ed in assenza dei figli i genitori.
Gli eredi legittimi ricomprendono quindi i legittimari, se esistenti.

Torna in alto

Cosa succede se un testamento lede i diritti dei legittimari?

I legittimari, i cui diritti ritengano siano stati lesi, possono o accettare la volontà del testatore lasciando le cose come disposte nel testamento, oppure, al contrario, far valere i propri diritti tutelati dalla legge facendo ricorso in Tribunale.

Torna in alto

Hanno gli stessi diritti all’eredità il coniuge, il coniuge separato ed il coniuge divorziato?

Per i diritti successori dei membri delle coppie unite civilmente occorre rifarsi alla legge n.76/2016: anche in questo caso con la cessazione dell’unione civile cessano i diritti successori che questa legge ha previsto parificando i membri della coppia uniti civilmente ai coniugi.

Torna in alto

Cos’è il testamento olografo?

È il testamento scritto interamente di proprio pugno, è essenziale l’apposizione della data e la firma. Dovrà essere conservato in luogo sicuro, meglio se consegnato ad una persona di fiducia o ad un Notaio.

Torna in alto

Una persona che per problemi fisici non è in grado di scrivere o firmare, può fare testamento?

Si, in questo caso è comunque indispensabile fare testamento pubblico, cioè il testamento dettato al Notaio, alla presenza di due testimoni.

Torna in alto

Cos’è il testamento pubblico?

È il testamento dettato al Notaio. Il testamento pubblico è conservato dal Notaio nei propri atti.

Torna in alto

Qual è la differenza tra legato ed eredità ?

Per “legato” si intende una disposizione a titolo particolare (per es.: “lascio i buoni postali”, un immobile, a …). L’”eredità” è invece una disposizione a titolo universale e può riguardare l’intero patrimonio o quote di esso (per es.: “lascio il 50% dei miei beni a …”).

Torna in alto

In che momento un testamento produce i suoi effetti?

Il testamento produce effetti giuridici solo dopo la morte del testatore e con la pubblicazione da parte di un Notaio.

Torna in alto

È possibile nello stesso testamento indicare più beneficiari?

Si, è possibile indicare più beneficiari, ognuno pro-quota (es.: erede A per 1/4, erede B per 1/2, erede C per 1/4) oppure beneficiari diversi, per i singoli beni (la casa all’erede A, i conti correnti all’erede B).

Torna in alto

È obbligatorio nominare un esecutore testamentario?

No. E’ consigliabile quando la propria situazione patrimoniale è particolarmente complessa e le disposizioni testamentarie sono molto articolate.

Torna in alto

L’esecutore testamentario deve essere un avvocato o un notaio?

Non necessariamente. Deve essere soprattutto una persona di fiducia del testatore.

Torna in alto

È possibile modificare il proprio testamento nel tempo?

Si. È sempre possibile modificare le proprie volontà.
Qualora si voglia cambiare radicalmente il proprio testamento è bene scrivere un nuovo testamento includendo la frase: “revoco ogni mia precedente disposizione testamentaria”; se invece si tratta di piccole modifiche o precisazioni, è bene scrivere “ad integrazione (o parziale modifica) di quanto da me disposto in data …”.

Torna in alto

Per fare testamento è necessario recarsi da un notaio?

Non necessariamente, salvo il caso in cui si intenda fare un testamento “pubblico”. È inoltre opportuno rivolgersi al Notaio quando si desidera una consulenza professionale qualificata in materia testamentaria.

Torna in alto

Che valore ha la fotocopia di un testamento olografo?

La fotocopia di un testamento olografo testimonia l’esistenza di un originale ma non ha di per sé alcun valore: solo l’originale può essere pubblicato dal Notaio.

Torna in alto

È obbligatorio consegnare il proprio testamento olografo ad un Notaio?

No. L’originale del testamento olografo può essere custodito da qualunque persona di fiducia del testatore. E’ importante che dopo la scomparsa del testatore, il documento sia consegnato ad un Notaio che provvederà alla sua pubblicazione.

Torna in alto

Per quali motivi è possibile impugnare un testamento?

Chiunque abbia interesse può impugnare il testamento, una volta pubblicato. Per poterlo impugnare vi devono essere validi elementi che mettano in dubbio la capacità di intendere e di volere del testatore nel momento di stesura del testamento, oppure nel caso di testamento olografo il testamento deve avere dei vizi di forma, quali ad esempio essere privo di data, o di firma, o non essere scritto di pugno dal testatore.

Torna in alto

Ho una brutta calligrafia, non è meglio se scrivo il testamento a macchina?

No. Il testamento olografo deve essere interamente scritto di proprio pugno, indubbiamente deve essere leggibile.

Torna in alto

Quale professionista mi può aiutare a fare testamento?

Il Notaio è sicuramente il consulente più qualificato al quale ci si può rivolgere per avere informazioni su come fare testamento, soprattutto in casi particolarmente complessi.

Torna in alto

Ai.Bi. accetta lasciti immobiliari e donazioni immobiliari?

Si. Ai.Bi. accetta abitualmente lasciti sia mobiliari che immobiliari e donazioni in vita di beni immobili. In caso questi siano adatti ad accogliere le nostre case famiglie verrano destinati a questa attività altrimenti verranno venduti ed il ricavato sarà utilizzato a sostegno delle nostre attività e secondo le volontà espresse.

Torna in alto

Cosa fa Ai.Bi. degli immobili che vengono lasciati?

Ai.Bi. abitualmente vende tutte le proprietà immobiliari che le vengono donate o lasciate in eredità, per finanziare i propri progetti, se gli immobili sono adatti ad accogliere delle case famiglie potrebbero essere utilizzati a questo.

Torna in alto

Le eredità e le donazioni a favore di Ai.Bi. sono soggette ad imposte?

No. Non sono soggette ad alcun tipo di imposta.

Torna in alto

È possibile indicare Ai.Bi. quale beneficiario di una polizza di assicurazioni sulla vita?

Si, è possibile senza danneggiare gli aventi diritto a quote di legittima.

Torna in alto

Ci sono altri modi per fare delle donazioni alle onlus senza fare un testamento?

Oltre che con un testamento, è possibile decidere come saranno utilizzati i propri beni patrimoniali dopo la morte con un atto tra vivi: disponendo un “Trust” si può decidere che il beneficiario riceverà i beni stabiliti dopo la morte del “donante”. Le semplici donazioni in vita possono invece essere o meno di “modico valore”, dove il valore è modico in base al patrimonio del donante; in questo caso la donazione viene consegnata subito al beneficiario che la riceve.

Torna in alto

Quali beni possono essere oggetto di un lascito testamentario a favore di Ai.Bi?

Possono essere oggetto di un lascito in favore di enti senza scopo di lucro, come Ai.Bi., beni di qualsiasi natura come somme di denaro, beni mobili (es. titoli, gioielli, quadri) o beni immobili (es. appartamenti, terreni). Attenzione perché nel caso in cui si abbiano figli e/o coniugi è necessario che un notaio verifichi in che misura massima sia possibile lasciare parte del proprio patrimonio a terzi. Ci sono, inoltre, altri modi di sostenere Ai.Bi tra cui la stipulazione di una polizza vita o la disposizione del proprio TFR.

Torna in alto

Quale parte del testamento si può lasciare ad associazioni come Ai.Bi.?

Per qualsiasi persona che abbia figli e/o coniuge o soggetto unito civilmente è comunque possibile lasciare una quota del proprio patrimonio a chi si desideri. Per chi invece non abbia né figli né coniuge o soggetto unito civilmente, è possibile lasciare l’intero proprio patrimonio a chi si desideri: questo perché solo figli e coniuge o soggetto unito civilmente hanno diritto a quote minime obbligatorie di eredità previste dalla legge, mentre gli altri parenti vengono chiamati solo in assenza di testamento. In tutti i casi, per potere lasciare una quota di eredità ad associazioni come Ai.Bi. è necessario fare un testamento.

Torna in alto

Quante e quali sono le tipologie di testamento?

Si distinguono forme ordinarie e forme speciali di testamento. Il testamento ordinario comprende le figure del testamento olografo (cioé scritto a mani, di pugno del testatore) e del testamento per atto di notaio (pubblico o segreto). I testamenti speciali, invece, sono riconosciuti in presenza di particolari circostanze (malattie contagiose, calamità pubbliche o infortuni) e perdono la loro efficacia tre mesi dopo la cessazione della causa che ha impedito al testatore di avvalersi delle forme ordinarie di testamento.

Torna in alto

Quando un testamento olografo può ritenersi valido?

Il testamento olografo per essere valido deve essere scritto integralmente a mano dal testatore, che non potrà avvalersi né della collaborazione grafica di un altro soggetto, né dell’utilizzo di mezzi meccanici (es. computer). Inoltre, è essenziale che venga indicata la data (giorno, mese e anno) in cui il testamento è stato scritto e venga apposta la firma (nome e cognome) in fondo all’atto.

Torna in alto

È possibile fare un testamento oralmente?

Il testamento orale, cioé rilasciato a voce anziché per iscritto, è possibile e valido solo se fatto in presenza di un notaio oppure se dettato a terzi in particolari circostanze e consegnato al Notaio. Per evitare di fare errori o di violare diritti di persone che hanno diritto a quote minime previste per legge (coniuge o soggetto unito civilmente e figli) si consiglia di consultare sempre un notaio spiegando bene la situazione familiare e patrimoniale prima di procedere.

Torna in alto

In assenza di testamento, come viene devoluta l’eredità?

Nel caso in cui non si disponga dei propri averi tramite testamento è la legge ad individuare gli eredi legittimi e le quote minime agli stessi spettanti. Nella successione legittima l’eredità si devolve al coniuge o soggetto unito civilmente, ai discendenti, agli ascendenti, ai collaterali (fratelli o sorelle), agli altri parenti fino al sesto grado. Le quote riservate a ognuno di questi “chiamati” all’eredità sono previste dalla legge e cambiano in base alla specifica situazione familiare della persona (in particolare dal numero di figli e dalla presenza o meno del coniuge o soggetto unito civilmente). Tra i successibili si distinguono diversi ordini ed il parente più prossimo (ad es. il figlio) esclude il parente di grado più lontano (ad es. gli ascendenti). In mancanza di parenti diretti, l’eredità verrà devoluta allo Stato.

Torna in alto

Se non si hanno parenti diretti a chi è possibile lasciare i propri averi?

La legge riserva una parte dell’eredità ai cd. legittimari, ossia a favore del coniuge o soggetto unito civilmente, dei figli e di altri discendenti (questi ultimi eventualmente chiamati in caso di figli premorti al testatore). In assenza di questi soggetti la persona può liberamente disporre del proprio patrimonio a favore di chi desidera. A tal fine, per poter lasciare i propri averi ad un destinatario specifico, sarà necessario fare testamento. Diversamente, l’eredità sarà devoluta, sulla base dei criteri di legge anche ad altri parenti chiamati via via fino al sesto grado di parentela collaterale: i gradi di parentela si contano risalendo al capostipite comune e ridiscendendo fino alla persona in esame, sicché ad esempio i fratelli e le sorelle sono parenti di secondo grado; il nipote figlio di un fratello è parente di terzo grado, e così via. In mancanza di testamento e di tutti questi soggetti, l'eredità sarà devoluta allo Stato.

Torna in alto

È possibile indicare i poveri come beneficiari del testamento?

Si, nel caso in cui il testamento contenga delle disposizioni generiche a favore dei poveri, senza individuare un determinato ente beneficiario, le stesse s’intendono fatte in favore dei poveri del luogo in cui il testatore aveva il domicilio al tempo della sua morte. I beni saranno devoluti all’ente comunale per l’assistenza. È importante sottolineare che il testatore potrà liberamente disporre solo della parte di patrimonio non riservata ai legittimari (coniuge o soggetto unito civilmente, figli e ascendenti).

Torna in alto

In presenza del coniuge o soggetto unito civilmente e di due figli a quanto ammonta la quota ereditaria di cui posso liberamente disporre?

La parte residua del patrimonio, cioè quella di cui il testatore può liberamente disporre, in presenza di coniuge o soggetto unito civilmente e figli varia in funzione del numero di figli e del fatto che si abbia o meno un coniuge o soggetto unito civilmente. La quota di “legittima” riservata ai figli si calcola con il sistema della c.d. così detta “mobile”, cioè variabile a seconda del numero dei figli che succedono. Se al de cuius succede un coniuge o soggetto unito civilmente e due figli senza fare un testamento che riconosce beni
ad altri soggetti, l’eredità verrà divisa dando 1/3 al coniuge o soggetto unito civilmente e 2/3 divisi tra i due figli. Se invece, come prospettato, si vuole lasciare il patrimonio a terzi, si potrà liberamente disporre di 1/4 del patrimonio perché ai due figli spetterà almeno il 50% del patrimonio tra tutti i figli (e tra essi divisa in parti uguali) mentre al coniuge o soggetto unito civilmente sarà dovuto almeno 1/4 del patrimonio.

Torna in alto

Quando è possibile fare testamento?

È possibile fare testamento in qualunque momento, purché il testatore abbia raggiunto la
maggiore età e sia capace di intendere o di volere nel momento in cui redige l’atto.

Torna in alto

Le donazioni in vita hanno bisogno di particolari formalità?

Per la donazione non di modico valore va consultato sia il proprio commercialista, che sarà in grado di calcolre i costi e le eventuali tasse in funzione del beneficiario o dei beneficiari; se si intende donare un immobile, inoltre, ci sono da rispettare le norme che prevedono gli obblighi catastali e di registrazione degli atti. Per le donazioni di una certa rilevanza, inoltre, occorre fare attenzione per verificare se sono in grado di incidere per valore sui diritti degli eredi legittimi e legittimari a livello di quote loro riservate: per rimanere valida e non essere impugnata dagli eredi – cosa che creerebbe anche non poche complicazioni al beneficiario e che quindi è da evitare per i contenziosi che ne deriverebbero – è importantissimo verificare le quote utilizzabili e le modalità per formalizzare la donazione: è quindi importante consultare un Notaio tutte le volte in cui, valutando il patrimonio del donante, una donazione cospicua può ritenersi non di modico valore e possa incidere sui diritti dei futuri eredi.

Torna in alto

Cos’è un TRUST?

Il Trust è un atto unilaterale con cui una persona trasferisce il proprio patrimonio, oppure una parte di esso, ad un altro soggetto denominato “trustee”. E’ un atto che, pur non esistendo nel nostro ordinamento giuridico ma che, grazie a una Convenzione internazionale (Convenzione Aja del 1985) e alle leggi straniere che si può scegliere di applicare, si sta diffondendo sempre più e può essere fatto presso un Notaio: consiste nel decidere in vita di trasferire la proprietà dei propri beni ad una Entità giuridica (il “Trust” che viene gestito da una società) decidendo come questa deve utilizzarli sia per il resto della vita della persona che lo ha disposto (ex titolare dei beni mobili e/o immobili) che per il momento successivo in cui la persona non ci sarà più.
Tramite il Trust è quindi possibile conseguire il doppio obiettivo di destinare il proprio patrimonio, sia in vita che dopo la propria morte, anche a beneficio di persone fisiche e/o giuridiche di propria scelta, senza dovere rinunciare a beneficiare del patrimonio stesso durante la propria vita: si può infatti stabilire che il Trustee (gestore del Trust) utilizzi il denaro per provvedere alla vita del disponente (ex titolare dei beni-colui che ha “creato” il Trust) durante la sua vita e che dopo invece, una volta che questi sia morto, i beni o i soli frutti periodici (ad es. le rendite dei beni) vengano trasferiti dal Trust a uno o più soggetti, tra cui anche Enti con scopi sociali.

Torna in alto

Se “creo” un trust perdo la proprietà dei beni del mio patrimonio?

Chi dispone un trust può decidere di trasferire al Trust solo alcuni e non tutti i propri beni: ciò che sarà trasferito al “trustee”, che gestisce i beni, sarà a tutti gli effetti di proprietà del trustee e non più di chi lo ha creato. Quindi si, si perde la proprietà dei beni dati al Trust ma non i benefici che ne derivano. Tuttavia il trustee può e deve utilizzare i beni in base a quanto deciso dal disponente non potendo fare ciò che vuole. Quindi la gestione dei beni avviene in base a un determinato scopo deciso dal disponente che può anche indicare solo se stesso come beneficiario fino a che resta in vita.

Torna in alto

Cosa succede ai beni del Trust dopo la morte di chi lo ha disposto?

È chi “crea” il Trust a decidere cosa succede di quei beni dopo la propria morte. La cosa interessante del Trust è la possibilità di decidere che il Trust stesso, cui sono intestati i beni di chi lo ha creato, termini con la propria morte e che i beni vengano trasferiti in proprietà a una o più persone, fisiche o giuridiche, tra cui possono – per una quota oppure per la totalità – essere scelte una o più Organizzazioni senza scopo di lucro e con fini sociali di propria fiducia. Altra possibilità è quella di disporre che il Trust resti in piedi anche dopo la propria morte e che la società che lo gestisce utilizzi per scopi sociali tutto o parte del denaro, indicando direttamente i beneficiari oppure indicando i criteri in base ai quali il trustee deve sceglierli. Quindi anche per il periodo successivo alla morte di chi lo ha disposto, il Trust con i beni e frutti che comprende, può beneficiare persone di propria scelta tra cui anche persone fisiche, parenti e altri di propria scelta.

Torna in alto

Quanto dura e quando ha termine il Trust?

La durata del Trust è indicata nell’atto costitutivo, ed è quindi decisa da chi lo dispone, ma non può superare i 90 anni.
Il termine è un elemento essenziale e il disponente deve perciò stabilire una data di scadenza fissa oppure stabilire un evento che determinerà la fine e dunque lo scioglimento del trust. In molti casi viene indicata la morte del disponente e il trustee a quel punto dovrà disporre dei beni in base a quello che il disponente avrà deciso.

Torna in alto

Chi sono i beneficiari del Trust e che poteri hanno?

Si possono individuare diverse tipologie di beneficiari del trust: quelli che ricevono dal Trust un profitto periodico e quelli che ricevono un beneficio o i beni stessi alla scadenza del trust che, come detto, di solito viene fatta coincidere con la morte del disponente. Il disponente può nominare anche se stesso come beneficiario durante la propria vita. Questa formula è particolarmente importante per le persone che non stiano bene o prevedano di non star bene in futuro e che non abbiano familiari che possano prendersi cura di loro e del loro patrimonio. I beneficiari sono interlocutori necessari del trustee, in quanto il trustee deve amministrare il patrimonio a loro vantaggio, potendo anche revocare l’incarico al trustee che si rivelasse inadempiente, sostituendolo.

Torna in alto

Come si fa a essere sicuri che disponendo un Trust chi lo gestisce lo faccia seriamente?

La gestione professionale e vincolata del trustee in base a quanto deciso dal disponente con atto notarile è garanzia di serietà e continuità nella realizzazione delle decisioni prese e degli scopi stabiliti nell’atto. Il trustee è responsabile giuridicamente e risponde personalmente e illimitatamente verso terzi, in qualità di unico proprietario, della proprietà che gli è stata trasferita e degli atti posti in essere che dovessero eccedere i poteri che gli sono stati conferiti nell’atto istitutivo. È anche possibile, ma non essenziale, che venga nominato dal disponente del Trust anche un “guardiano” di propria fiducia, che avrà lo scopo di sorvegliare sull’operato del trustee.

Torna in alto

Come si fa un Trust? Che formalità ci sono?

L’atto del Trust va fatto con atto pubblico oppure con scrittura privata autenticata: quindi, comunque, da un Notaio che deve occuparsi di una serie di formalità legate anche al trasferimento degli immobili e alla registrazione degli atti. Si tratta di un atto complesso, contenente sia disposizioni sul trasferimento di alcuni beni che rientrano nel patrimonio del disponente, da quest’ultimo a un altro soggetto, che le indicazioni in merito alla gestione dei beni stessi.

Torna in alto