Bullismo: una ragazza su tre ne è vittima. Ma occhio anche ai soprusi via internet, in aumento con la didattica a distanza

Il 27 novembre un corso dedicato ai genitori per prevenire il cyberbullismo e, eventualmente, sapere come intervenire

In Toscana un ragazzo su quattro e una ragazza su tre sono stati vittima di episodi di bullismo, mentre ben il 68% degli adolescenti della regione è stato testimone di una situazione simile. Questi dati, riportati da un articolo de Il Corriere Fiorentino, emergono da una ricerca, la prima del genere, svolta dal Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza su un campione di ben 12mila ragazzi tra gli 11 e i 17 anni. La fotografia che ne emerge è veramente inquietante e fa capire quanto il bullismo e le vessazioni siano un fenomeno diffuso senza frontiere di classe sociale o di altra natura.

Gli intervistati sono adolescenti pienamente nella media e nella norma: il 70% ha molti amici ed è contento delle proprie relazioni, mentre il 66% è soddisfatto anche dei rapporti con i genitori. Ma, se la ricerca toscana certifica le dimensioni del bullismo, la sua controparte “virtuale”, il cyber-bullismo, è in netto aumento. E lo strumento della didattica a distanza non ha fatto che accentuare questa problematica. Secondo la Fondazione Carolina e Pepita il cyberbullismo rivolto verso gli studenti, nel periodo da marzo a giugno 2020, è aumentato del 40%, mentre quello verso gli insegnanti del 35%: prima del lockdown la fondazione riceveva 50 segnalazioni al mese, in seguito alla chiusura delle scuole il numero è quasi quintuplicato.

In cima alla lista tra le regioni, per numero di casi, c’è la Lombardia, seguita dal Piemonte. I dati sono riportati da un articolo di Repubblica a firma di Carlotta Rocci, che riporta anche il caso specifico di un grave episodio di cyberbullismo ai danni di un’insegnante. Con la didattica a distanza, infatti, è possibile per i ragazzi prelevare le immagini dei propri docenti e compagni di classe, per poi modificarle ed eventualmente postarle sui social a scopo denigratorio. Ma non è il solo pericolo.

I genitori, pertanto, soprattutto in questa situazione, devono prestare la massima attenzione al comportamento dei loro ragazzi e, nel caso, intervenire per correggere o, eventualmente, proteggere.

Il CEFAM (Centro Europeo Formazione e Accoglienza Minori) offre un incontro online il prossimo 27 novembre, dalle 21, “per capire come prevenire o curare la dove si sia annusato che qualcosa è già accaduto nella vita dei propri figli. Si tratta di un corso che aspira a dare ai genitori gli strumenti per intervenire laddove si veda che c’è qualcosa che non va ed è legato al cyberbullismo”.

Per informazioni e iscrizioni al corso online: https://www.aibi.it/coopaibc/corsi/corso-webinar-cyberbullismo-come-riconoscere-i-segnali-e-aiutare-i-propri-figli-a-combatterlo/