Emergenza Ucraina: ecco il vademecum della Società Italiana di Pediatria per fornire assistenza ai minori profughi in Italia

Il documento redatto dagli esperti della SIP è rivolto “alle strutture, alle organizzazioni e a tutti coloro che sono coinvolti nell’accoglienza di questi bambini”

Continua l’esodo della popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Sono principalmente donne e bambini. Scappano dalle atrocità dei combattimenti. Secondo gli ultimi dati condivisi dal Viminale, ad oggi il numero dei profughi giunti in Italia ammonta a 47.153 di cui 19.069 sono minori. Il nostro Paese è pronto ad accoglierli cercando di offrire loro, anche dal punto di vista sanitario, la migliore assistenza possibile.

Proprio con questo obiettivo il Tavolo Tecnico Malattie Infettive e Vaccinazioni assieme al Gruppo di Lavoro Nazionale per il Bambino Migrante della Società Italiana di Pediatria ha redatto un vademecum, rivolto “alle strutture, alle organizzazioni e a tutti coloro che sono coinvolti nell’accoglienza di questi bambini” ed ha attivato un indirizzo mail: infettivologiapediatrica.ukr@gmail.com al quale scrivere in caso di dubbi o difficoltà, per ricevere la consulenza degli esperti della SIP.

Riportiamo di seguito quanto indicato sul sito della Società Italiana di Pediatria (SIP). Chi volesse accedere al vademecum redatto dalla Società, può farlo QUI

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A tutti i bambini ucraini in fuga dal loro Paese vanno assicurati:

1. DIRITTO AL PEDIATRA DI FAMIGLIA con assegnazione del “codice STP” (straniero temporaneamente presente) che permette di avere gli stessi diritti dei bambini italiani per l’accesso alle prestazioni sanitarie, inclusa la scelta del pediatra di famiglia.

2. VISITA MEDICA per valutare lo stato nutrizionale, l’apparato cardiorespiratorio (misurando la pressione arteriosa) e lo stato della cute per l’identificazione di ectoparassitosi. Si suggerisce di valutare anche la presenza di sintomi quali diarrea, dolori addominali, nausea, vomito, prurito che possono essere suggestivi di parassitosi. Va, inoltre, monitorata la presenza di segni e/o sintomi di anemia offrendo, se necessario, un esame emocromocitometrico per valutare lo stato di salute generale.

3. SCREENING PER COVID-19 entro 48 ore dall’arrivo nel nostro Paese con tamponi nasofaringei antigenici o molecolari secondo la normativa vigente e la possibilità di essere vaccinati contro il Covid-19 a partire dai 5 anni.

4. VACCINAZIONI DI ROUTINE in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale vigente in Italia, cercando di ricostruire se possibile lo schema vaccinale cui il minore è stato sottoposto.

5. SCREENING PER TUBERCOLOSI considerata l‘elevata incidenza in Ucraina di questa patologia. Si consiglia di eseguire lo screening per TBC con intradermoreazione di Mantoux (TST) o, in alternativa, con test IGRA (quest’ultimo indicato in particolare nei casi di pregressa vaccinazione e nei soggetti di età ≥5 anni). Nei pazienti con tosse persistente da più di 2 settimane è raccomandata una radiografia del torace e successivi esami di approfondimento diagnostico.

6. DIRITTO ALL’ASCOLTO fornendo supporto psicologico e promuovendo il ricongiungimento familiare il prima possibile.

7. MEDIATORI CULTURALI con specifiche competenze sanitarie, al fine di supportare la relazione medico-paziente e l’uso di strumenti informativi per la registrazione e la pronta disponibilità di dati sanitari, fatte salve le esigenze di tutela della privacy del minore lungo tutto il percorso di accoglienza.

Da ultimo, la SIP raccomanda un rapido inserimento dei profughi minori in ambito scolastico allo scopo di favorire l’apprendimento della lingua e l’integrazione sociale.

Per “leggere tutte le notizie sull’Ucraina” e dare il proprio contributo alla campagna #BAMBINIxLAPACE visitate la pagina dedicata di di Ai.Bi. QUI