Diritto allo studio per gli studenti disabili: bisogna arrivare a una sentenza del giudice per vederlo rispettato?

Tribunale condanna il Comune per discriminazione. Non aveva assegnato ad un alunno autistico il numero di ore di assistenza per l’autonomia e la comunicazione previste dal Pei.

Poter andare a scuola, apprendere, imparare, studiare è un diritto che ogni minore dovrebbe vedersi riconosciuto a prescindere dalle proprie disabilità.

Purtroppo, non sempre così accade, tant’è che il Tribunale civile di Lucca ha condannato un Comune della Lucchesia per discriminazione, per non aver assegnato ad un alunno autistico frequentante la scuola media, il numero di ore di assistenza per l’autonomia e la comunicazione previste dal Pei (Piano educativo individualizzato). Lo studente, nello specifico, si era visto ridurre da 24 a 18 ore settimanali, il proprio sostegno scolastico, nonostante il piano fosse stato approvato dal municipio di residenza.

Non è giusto rivolgersi ad un giudice – dichiara l’avv. Paolo ColomboGarante dei diritti delle persone disabili, della Regione Campania in un comunicato in cui ha reso nota la vicenda – per vedere riconosciuti i propri diritti, in questo caso il diritto allo studio di un ragazzo disabile, dal momento che dovrebbero essere già opportunamente garantiti dalla Legge, senza la necessità di un ricorso d’urgenza al tribunale”.

Il Tribunale ha anche disposto il risarcimento di 1000 euro per ogni eventuale mese di ritardo nel caso di mancata esecuzione dell’ordinanza.