Figli e droga. Per evitare il tunnel nero della dipendenza fondamentale è il fattore tempo

Burocrazia e tempi lunghi rallentano le possibilità di intervento e supporto alle famiglie

Figli e droga. La serie Netflix su San Patrignano e lo scandalo Genovese hanno riportato alla ribalta questo difficile tema e anche il dibattito sulla prevenzione. Per evitare il tunnel nero della dipendenza c’è un fattore fondamentale: il tempo. Quello che può servire a dei genitori per mettere in atto con il supporto adeguato e senza eccessiva burocrazia le giuste strategia preventive. Ne è convinto, come ha dichiarato al Corriere della Sera, Giuseppe Mammana, psichiatra e presidente di Acudipa, un’associazione per la cura delle dipendenze patologiche. “Se aiutassimo i genitori ad agire prima – ha detto lo psichiatra – anche con il sostegno dei tribunali minorili, prendendo direttamente l’iniziativa di portare questi ragazzi nella comunità che dà loro più affidamento, saltando il filtro della burocrazia, forse qualche vita la salveremmo”.

Una vita che avrebbe potuto essere salvata, secondo l’articolo de Il Corriere, è forse anche quella di Desiree. Per lei, “la ragazza orrendamente predata e uccisa a Roma, il ricovero venne negato tre giorni prima che morisse“. E allora forse “il dibattito dovrebbe umilmente ripartire da qui. Perché oggi le cose sono messe in modo tale che anche i più determinati e coraggiosi dei padri e delle madri rischiano di dover aspettare mesi, forse un anno, anche più, prima di riuscire a trovare un posto per il figlio in una comunità”.

Ma, come riporta ancora il Corriere, “così si ritarda, oltre il limite, l’incontro con una presenza, con una persona, l’unica cura per le tossicodipendenze (e anche per altro). A giudicare da quello che leggiamo e vediamo, il sistema non funziona. È come se si fosse tarato su una progressiva riduzione del fenomeno, sperando di renderlo marginale. E oggi non riesce a reggere la improvvisa e nuova emergenza: nell’ultimo mese sono morte 25 persone, quasi una al giorno, 11 di eroina, 11 di sostanze non determinate, una di speedball, un’altra di cocaina, un’altra ancora di metadone non prescritto”. Numeri che devono fare pensare. A lungo.

Per informazioni è disponibile il servizio di consulenza del CEFAM – Centro Europeo Formazione e Accoglienza Minori. Il CEFAM si può contattare telefonicamente, allo 3400088431, oppure scrivendo all’indirizzo mail cefam@fondazioneaibi.it.