“Il telefonino è uno strumento potentissimo e va controllato, talvolta in modo esplicito. Allarmarsi subito, non sottovalutare se si nota qualche cosa di strano e chiedere consigli alla Polizia Postale”.
Dopo l’ennesima vicenda che ha sconvolto l’Italia, quella di una bambina di appena 10 anni morta per soffocamento gareggiando in una assurda competizione sui social di “Black Out Challenge”, torna ad affacciarsi prepotente la problematica del rapporto tra i giovanissimi e la rete, aggravato dall’emergenza sanitaria, che vede i ragazzi trascorrere gran parte del loro tempo in “iperconnessione”.
Vietare l’utilizzo dei social ai giovanissimi?
E allora la domanda che sorge è se forse non sia meglio vietare ai nostri bambini la possibilità di utilizzare i social.
A questo proposito Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva che in un’intervista sulla Stampa commenta, frequentare i social : “ è come dire a tuo figlio di 10 anni: ‘esci di casa, prendi il treno per Milano o Roma, passa una bella giornata e torna alla sera’. I bambini non hanno abilità per fare questo, e se non le hanno non possono inventarsele. Devono essere allenati, preparati, istruiti. Le neuroscienze ce lo dimostrano in tutti i modi: quello dei social – ma la rete in generale – è un territorio iperstimolante, ipereccitante. Ed entrare in quei territori senza le difese specifiche è rischioso, perché ci si può fare davvero molto male”.
Certo vietare l’uso dello smartphone e delle app ai più giovani è un’impresa quasi impossibile, ma di sicuro i genitori devono sempre tenerlo sotto controllo: “ il telefonino è uno strumento potentissimo e va controllato, talvolta in modo esplicito – suggerisce Anna Lisa Lillini, direttore della seconda divisione del Servizio Polizia Postale in un’intervista sulla Nazione – Carlino – Giorno – E allarmarsi subito, non sottovalutare se si nota qualche cosa di strano e chiedere consigli alla Postale”.
Genitori sempre presenti ed aggiornati
Insomma i genitori devono rimanere sempre vigili quando si tratta del rapporto tra i giovanissimi e il web. Parlare loro “delle nuove sfide che girano in rete, in modo che non ne subiscano il fascino se ne vengono al corrente da coetanei o sui social – suggerisce Anna Lisa Lillini e cercare di rimanere sempre aggiornati anche consultando gli alerts pubblicati sul sito www.commissariatodips.i