Tik Tok e bimba morta per un’assurda competizione. AGGIORNAMENTO: il Garante della Privacy dispone il blocco del social

Dopo mesi di isolamento, incollati tutto il giorno alla rete, i giovanissimi mostrano tutta la loro fragilità.

Si chiama Black Out Challenge e si tratta di una “prova di soffocamento”.

È così che sembra essere morta una bambina siciliana di appena 10 anni, in un quartiere popolare di Palermo. Partecipando ad una assurda competizione estrema sull’ app Tik Tok, ma gli investigatori stanno ancora indagando.

La piccola si è chiusa in bagno, ha legato una cintura al termosifone e poi se l’è stretta attorno al collo. Così l’hanno trovata i suoi genitori. Poi la corsa disperata in ospedale dove i medici hanno constatato la morte cerebrale della bimba.

Il motivo di queste assurde sfide?

Provocare un black out, uno svenimento soffocandosi, cercando di resistere così il più a lungo possibile e riprendere tutto con il telefonino forse per aumentare i propri follower e la propria popolarità sui social.

Sulla vicenda, si apprende dal Corriere della Sera, sono in corso le indagini della Polizia. Intanto il cellulare della piccola è stato posto sotto sequestro. Qualora vengano confermate le ipotesi degli investigatori scatterebbe l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.

La bambina sembra era stata in possesso di diversi profili facebook e Tik ToK di cui un portavoce ha dichiarato la  completa messa a disposizione per collaborare alle indagini.

Un’ ennesima tragedia che mette ancora una volta in evidenza il rapporto tra giovanissimi e web. Dopo mesi di isolamento, incollati tutto il giorno alla rete, i giovanissimi mostrano tutta la loro fragilità.

La rete non può diventare una giungla in cui tutto è permesso, anche ciò che la legge vieta nel mondo reale – sottolinea Licia Ronzulli, presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, come riportato dal Corriere della Sera – Quello che è successo è immorale”.

E a Palermo il sindaco Leoluca Orlando ha ordinato  bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio nelle scuole.

AGGIORNAMENTO: il Garante della privacy dispone il blocco del social

Nella giornata di ieri  il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto nei confronti di Tik Tok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica.

Come si legge in una nota pubblicata dal Garante:

“L’Autorità ha deciso di intervenire in via d’urgenza a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo.

Il Garante già a dicembre aveva contestato a Tik Tok una serie di violazioni: scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy.

In attesa di ricevere il riscontro richiesto con l’atto di contestazione, l’Autorità ha deciso comunque l’ulteriore intervento odierno al fine di assicurare immediata tutela ai minori iscritti al social network presenti in Italia.

L’Autorità ha dunque vietato a Tik Tok l’ulteriore trattamento dei dati degli utenti “per i quali non vi sia assoluta certezza dell’età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico”.

Il divieto durerà per il momento fino al 15 febbraio, data entro la quale il Garante si è riservato ulteriori valutazioni.

Il provvedimento di blocco verrà portato all’attenzione dell’Autorità irlandese, considerato che recentemente Tik Tok ha comunicato di avere fissato il proprio stabilimento principale in Irlanda”.