Se adozione fa rima con emozione

La scuola di Relazioni Familiari di Ai.Bi., Faris, propone un laboratorio di scrittura creativa a sostegno dei genitori adottivi di adolescenti. Primo appuntamento il 10 ottobre

Rita Cavigioli, docente universitaria in pensione che forse ha vissuto più negli Stati Uniti che in Italia, conosce bene l’adozione: non perché abbia studiato sui libri ma perché è mamma di una ragazza che oggi ha 21 anni, di origine cinese.
“È una ragazza bellissima, elegante, so che è mia figlia ma è proprio così – dice orgogliosa, come qualsiasi mamma – Studia economia ed è già stata in Cina per ragioni di studio, non esattamente per un viaggio di ritorno alle origini. Tornata a casa era felice perché era riuscita ad apprezzare fino in fondo tutti i piatti della cucina cinese!”.

Dalla scrittura all’analisi di sé

Abbiamo incontrato Rita pochi giorni del suo “esordio” come docente del laboratorio online organizzato da FARIS a sostegno dei genitori adottivi di ragazze e ragazzi adolescenti, attraverso la scrittura creativa.
Il percorso, strutturato in 6 incontri per un massimo di 10 persone, dal 10 ottobre al 12 dicembre, si svolgerà in modalità remota, il giovedì dalle 18.15 alle 20.15.
“Negli Stati Uniti sono andata prima per studiare da ragazza poi per lavorare – racconta Rita che è docente emerita alla University of Missouri Columbia – : prima della pensione insegnavo Lingua, letteratura e cultura italiana all’Università di Pittsburgh. Mi sono poi specializzata alla LUA – Libera Università dell’autobiografia di Anghiari e ho ottenuto il diploma di “Esperta in conduzione di laboratori autobiografici e nella raccolta di storie di vita”. Tecniche e percorsi che ha sperimentato anche negli USA con gruppi di adulti e di italo americani: un tipo di lavoro intimo e profondo che, indipendentemente dalla tipologia di partecipanti, richiede di partire dalla propria biografia per scoprire aspetti di sé che possono essere rilevanti per le relazioni interpersonali.
“Nel caso dell’iniziativa organizzata per Ai.Bi., il percorso è stato adattato alle esigenze delle famiglie adottive e per questo il laboratorio è rivolto ai genitori ma anche ai nonni o agli zii, ovvero alle figure rilevanti in famiglia, partecipi del progetto educativo”, spiega Caviglioli.

Spazio alle emozioni

Si partirà dal presente personale e familiare e dalle rappresentazioni sociali dell’adozione: come la società vede la famiglia adottiva e come quest’ultima si percepisce.
“Il percorso di scrittura è legato alla memoria e al confronto con i dolori e le paure, con i lasciti di ciò che si desidera trasmettere e di ciò che si è disposti a imparare – dice la docente in una veloce panoramica sui temi del corso. Uno spazio sarà dedicato alle radici e ai legami del figlio adottivo con la sua storia e il suo vissuto, con la famiglia biologica e il paese di origine”.
Alcune attività saranno ricorrenti a ogni incontro, nel corso del quale la conduttrice utilizzerà tracce narrative, oggetti significativi, disegni: “Propongo sempre una lettura di brevi brani tratti da testi sull’adozione, anche molto noti come La storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda.
“Il laboratorio prevederà momenti di scrittura individuale ma condivisa e una restituzione da parte della conduttrice e poi dal gruppo, per una riflessione insieme che può aiutare ancora di più il confronto e lo scambio”.
Alle famiglie interessate al laboratorio, Rita Cavigioli consiglia di “arrivare con la predisposizione all’ascolto, senza giudizi verso se stessi o gli altri. – conclude – Lo scopo è dare uno strumento in più per rivisitare la propria esperienza, anche con una dose di creatività. La scrittura di cui ci occuperemo in questo laboratorio si basa più sulle emozioni che sui fatti reali”.

QUI la pagina con tutte le informazioni e la possibilità di iscriversi al corso