Italia. Fame di mamma. Nelle comunità mamma-bambino di Ai.Bi. si tramandano le tradizioni: i giorni della merla

Una leggenda può trasformarsi in un sorprendente gioco, capace di riempire di meraviglia e stupore i bambini accolti e le loro mamme… anche così si riannodano i fili della relazione familiare.

Gli ultimi giorni di gennaio e il primo giorno di febbraio sono tradizionalmente considerati i più freddi dell’anno e conosciuti da tutti come i “giorni della merla”.

Proprio per celebrare questi giorni così particolari, i bambini ospiti delle comunità mamma e bambino di Ai.Bi. hanno realizzato a scuola, con le loro maestre dei meravigliosi lavoretti “a forma di merla”.

 È bastato, un po’ di cotone, cartone, tanto colore, un pizzico di fantasia e oplà il gioco è stato fatto!

Dovevate vedere l’orgoglio e la felicità dei nostri piccolini nel mostrare alle loro mamme, agli altri ospiti e al personale della comunità i loro piccoli capolavori, che ovviamente sono stati posizionati in bella vista, in modo da poter essere ammirati da tutti!

I bambini sono stati molto contenti anche di illustrare a chi ancora non la conosceva la leggenda della merla…

 Pronti anche voi conoscerla?

Si narra che un giorno di tanto tempo fa, gennaio, si divertiva ad infreddolire una bellissima merla, dallo splendido e candido piumaggio. Aspettava che uscisse dal nido in cerca di cibo, per poi gettare sulla terra freddo e gelo.

Un anno la merla, stufa degli scherzi di gennaio, decise di fare provviste sufficienti per un mese e si rinchiuse al calduccio nel suo riparo in attesa che gennaio avesse termine.

L’ultimo giorno, la merla, pensando di averlo ingannato, uscì dalla sua tana e si mise a cantare in segno di vittoria. Ma  gennaio, che a quel tempo aveva solo ventotto giorni, si indispettì così tanto che chiese in prestito tre giorni a febbraio e  scatenò bufere di neve, vento e gelo.

La merla infreddolita trovò riparo in un camino e lì restò nascosta per tre interi giorni. Quando uscì, il suo splendido piumaggio bianco era diventato nero come la fuliggine e così per sempre rimase…