Mia figlia di 8 anni si sveglia nella notte in preda alle paure e agli incubi? Cosa posso fare?

Gentile Direttore, in una intervista a Repubblica, Massimo Recalcati ha affermato:

Non ci sarà nessuna generazione Covid a meno che gli adulti e, soprattutto, gli educatori non insistano a pensarla e a nominarla così, lasciando ai nostri ragazzi il beneficio torbido della vittima: quello di lamentarsi, magari per una vita intera, per le occasioni gli sono state ingiustamente sottratte”.

Mi ritrovo, per la prima volta ad affrontare le paure di mia figlia di 8 anni. Una bambina tranquilla, attiva, direi brillante, che adesso si sveglia nella notte in preda alle paure, agli incubi che la portano a veri e propri attacchi di panico. Non so se ciò sia dovuto al periodo di chiusura, concordo col dott. Recalcati che siamo noi adulti a influenzare i nostri figli. Noi abbiamo una vita regolare, non abbiamo cambiato il modo di porci tra di noi, abbiamo semplicemente aggiunto delle procedure di sicurezza, la mascherina, la distanza, incontriamo nonni ed amici molto meno, questo e vero, ma li incontriamo, all’aperto, in sicurezza. Come possiamo tutelare i nostri bambini dalle paure inconsce? Dove nascono le paure dei nostri figli?

Sofia

Cara Sofia,

noi educatori, noi genitori, abbiamo il compito di affiancare e guidare i nostri ragazzi,  i nostri figli.

Condivido la battuta del prof. Recalcati, in cui sottolinea che lamentandosi si rischia di credere di aver perso delle occasioni.

Penso che la sua attenzione verso le paure di sua figlia, sia un sinonimo di consapevolezza e di attenzione alla sua crescita.

Immagino vi confrontiate con vostra figlia sul perché delle sue paure e immagino che la bimba non sappia e non riesca ad affrontare concretamente un discorso così astratto che le mette ansia.

Proseguirei con il cercare di raccontare queste paure, di leggerle insieme, magari con una lucina accesa che renda meno buie le notti, con una fiaba dolce, nessun cartone notturno, e se dovessero continuare, mi rivolgerei a un tecnico che vi possa accompagnare in questo percorso.

Nelle sue parole traspare la forza e la cura con cui state affrontando questa fatica. Le lascerei, come incoraggiamento, l’ultima parte della stessa intervista in cui Recalcati dice:

Coraggio ragazzi, siete sempre in tempo anche se siete in ritardo! È, in fondo, nella vita, sempre così per tutti: siamo sempre ancora in tempo anche se siamo sempre in ritardo”.