Bambini sospesi. Snaturato l’istituto dell’ affido: il 60% sono sine-die. Una prassi pericolosa

L’affido familiare dovrebbe essere uno strumento temporaneo eppure nella realtà in Italia ci sono affidi  – si parla di oltre il 60%  del totale – che non terminano mai perché non ci sono le condizioni per un rientro dei minori nella loro famiglia di origine. Affidi erroneamente assimilati all’adozione, un provvedimento definitivo per cui il minore diventa a tutti gli effetti figlio legittimo della coppia adottiva.

Al di là della generosità della coppia, ciò che fanno i servizi sociali è molto pericoloso” – è il commento di Cristina Riccardi di Ai.Bi..

Che l’affido sia un istituto diverso dall’adozione, in quanto provvedimento temporaneo di supporto al bambino ma anche alla sua famiglia d’origine, lo stabilisce la Legge n. 184 del 4 maggio 1983 “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”e successive modifiche.

Eppure, nella realtà, l’assimilazione degli affidi lunghi all’adozione è all’ordine del giorno e, ormai, prassi per molti Servizi Sociali, come si legge in questo post affidato al Forum di Ai.Bi..

“Buonasera a tutti mi presento. siamo una coppia con idoneità per l’ adozione da due anni, che da un anno ha dato mandato per adozione internazionale. questa estate ci ha contattato l ‘equipe dei ss che ci ha seguiti per proporci l’ affido sine die di una bimba.. noi siamo rimasti un po’ perplessi perché abbiamo sempre pensato all’ affido come un percorso temporaneo dove si spera in un rientro in famiglia del minore.. ci hanno spiegato che in questo caso non è possibile e quindi per la bimba cercavano una famiglia appunto sine die e che l’ affido potrebbe, come anche no, sfociare in un ‘ adozione .. dopo un lungo riflettere abbiamo deciso di accettare e due settimane fa siamo stati dal giudice e da poco abbiamo cominciato a frequentare la bambina in casa famiglia… la bimba è molto solare e simpatica ma, come in parte ci aspettavamo, con me ha molte resistenze.. siamo abbastanza sereni e piano, piano andiamo avanti”.

Al di là della generosità della coppia, ciò che fanno i SS è molto pericoloso” –è il commento di Cristina Riccardi, membro del consiglio direttivo di Ai.Bi. con delega all’affido familiare – “Il fatto che gli affidi siano sempre più lunghi non significa che possano essere assimilati ad un’adozione. E non mi riferisco ai soli effetti legali che sono tantissimi, ma soprattutto alle aspettative della coppia che desidera un figlio per sempre e non è preparata all’esperienza affidataria che include la famiglia d’origine del bambino accolto oltre al fatto che comunque si è genitori a termine (fino ai 18 anni del bambino).

Il genitore adottivo è genitore” – sottolinea Cristina Riccardi – “il genitore affidatario, invece,  condivide la sua esperienza genitoriale con una rete (Servizi Sociali, TM, famiglia d’origine, … terapeuti). Una famiglia aspirante adottiva probabilmente che si ritrova in questa situazione dovrà fare lo sforzo di inserirsi in una rete di famiglie affidatarie, almeno! I Servizi Sociali giocano con i desideri delle coppie …”.