Il duello Lega M5S sulla guida della Cai: il futuro dell’ adozione internazionale prigioniero di veti contrapposti?

Il duello Lega M5s- Lega sulla guida della CAI. Al centro del contenzioso il futuro delle adozioni internazionali. E’ quanto si legge in un articolo pubblicato qualche giorno fa da Avvenire

Prigioniero di veti contrapposti è proprio il futuro delle adozioni internazionali, che, dopo anni di paralisi, oggi più che mai esige chiarezza su incarichi e funzioni.

Che il futuro della Commissione per le adozioni internazionali fosse appeso ai precari equilibri di potere interni al governo gialloverde era apparso evidente già a luglio – commenta Avvenire – all’indomani della scelta di confermare al vertice dalla CAI, come previsto dalla legge, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, indicando il Ministro per la Famiglia e Disabilità, Lorenzo Fontana, quale “delegato ad esercitare funzioni di indirizzo, di coordinamento e promozione di iniziative in materia di adozione di minori italiani e stranieri”.

Un’incertezza e un’ambiguità di fondo che aveva allarmato gli enti autorizzati, preoccupati di dover rivivere il triennio di confusione e paralisi che aveva preceduto la nomina di Laura Laera alla vicepresidenza della CAI.

Laera” – si legge nell’articolo di Avvenire – “ha ridato spessore, prendendo in esame le istanza pendenti (oltre 150), riaprendo contatti internazionali, verificando le attività economiche degli enti (2 quelli che hanno chiuso, uno in procinto di farlo, molte le fusioni in programma), riaprendo il canale dei rimborsi alle famiglie, attivando il fascicolo via web per l’adozione trasparenze e soprattutto riprendendo “ a riunire la Commissione.
In un momento in cui si parla di nuove sfide e percorsi per le adozione internazionali  (bonus 10 mila euro, vacanze preadottive, adozione in pancia …) è necessaria una decisione politica che  – secondo fonti dell’Avvenire “potrebbe arrivare già entro la fine di novembre. Nei corridoi si rincorrono voci di una “concorrenza<” tra M5s e Lega.
“Mentre nessuna delle due forse politiche manifesta interesse reale per l’argomento” – si legge– si rischia che il futuro dell’adozione internazionale resti prigioniero di veti contrapposti.
Fonte Avvenire