Marocco. Iniziata la campagna di AiBi per combattere l’abuso e la violenza sui minori

Se la violenza e gli abusi su minori in Marocco sono largamente ancora taciuti per i motivi più disparati, Amici dei Bambini Marocco e i suoi partner locali, promuovono una campagna di sensibilizzazione “Ou ana?” (E io?) per ricordare non solo obblighi e doveri di segnalare, ma per implementare la tutela nei confronti dell’infanzia

Secondo i dati del Ministero della Giustizia, nel 2017, in Marocco, sono stati 2.403 i casi di violenza sessuali registrati nei confronti dei minori.

A detta delle associazioni che si battono per il tema, tuttavia, questi dati sono falsati: molti di più sono infatti i casi non denunciati. Il contesto marocchino è legato, in un certo senso, al timore della denuncia, che fa figurare chiunque opti per la giustizia come un potenziale indagato da parte delle forze dell’ordine; peggio, molti testimoni non denunciano perché spaventati dalla possibilità di essere discriminati dal resto della popolazione marocchina.
In realtà, per l’art. 431 del Codice Penale Marocchino, denunciare non è solo un dovere, ma un obbligo.

Nell’ambito di questo crescente pericolo di abusi, Ai.Bi. Marocco, e i suoi partner locali Osraty, Dar Al Atfal Al Ouafae, Fondation Rita Zniber e SOS Villages d’Enfants, hanno lanciato la campagna “Ou ana?” dedicata alla sensibilizzazione sulle violenze sessuali nei confronti dei minori.

”Ou ana?” si impegna, attraverso la pubblicazione di video e immagini, a sensibilizzare la comunità di facebook sulla questione attraverso un messaggio fondamentale, che recita:

sei testimone di un caso di violenza sessuale nei confronti di un bambino oppure hai dei sospetti? Hai il dovere di segnalarlo il prima possibile alle autorità competenti (art.431 del Codice Penale):

– Ospedali: l’unità di presa a carico di donne e bambini vittime di violenza

-Tribunali: la cellula di presa in carico di donne e bambini vittime di violenza

– Polizia (brigata dei minori) nelle zone urbane

– Gendarmeria nelle zone rurali

– Associazioni

Nell’immagine si possono leggere, purtroppo, cifre che restano ancora oggi preoccupanti. Si parla di 2403 casi di violenze sessuali contro minori nel 2017 di cui: 494 casi di stupro, 1544 casi di attacco al pudore contro un minore con violenza ,365 attacco al pudore contro un minore senza violenza.

E’ stata segnalata, inoltre, la creazione della pagina “Ata3awon fi 7alat al-3onf” (Sostegno di caso di violenza) all’interno del sito www.plateformecdemaroc.com  nella quale é possibile reperire i contatti delle associazioni divisi per città, alle quali ci si può riferire per ricevere sostegno e per segnalare un eventuale caso di violenza sessuale nei confronti di un minore di cui si é a conoscenza.
La piattaforma è inoltre un punto di riferimento per le potenziali giovani vittime.

Le associazioni di cui si trova il contatto fanno parte del “Gruppo di lavoro di lotta contro le violenze sessuali nei confronti dei bambini” che appoggiano Ai.Bi. nella realizzazione di questa parte della campagna di sensibilizzazione.

Il messaggio, veicolato via radio oltre che a mezzo dei social network, si conclude con un appello: “un bambino non può autodenunciarsi e autoproteggersi. Noi adulti, tutti, abbiamo il dovere di denunciare un caso e di fornire alla vittima il sostegno di ci necessita.”