Adozione internazionale. Marco Carretta: “Io, figlio adottivo, nato a 22 mesi”.

Adozione internazionale. La testimonianza di Marco Carretta, figlio adottivo, arrivo in Italia dal Marocco a soli 22 mesi, apre la strada ad un rilancio della cultura dell’adozione: quanti sono i bambini che stanno aspettando una madre e un padre?

Essere testimone dell’adozione per me rappresenta una forza in più, un valore aggiunto raccontare di abbandono e adozione quando, come me, si ha avuto esperienza diretta di quello che accade, del percorso compiuto. Per questo, agli incontri, mi permetto di dare un consiglio a tutti gli adottivi: provate a pensarvi da questo punto di vista e a raccontarvi, qualsiasi sia il vostro percorso di accoglienza”: sono queste le parole di Marco Carretta che racconta il miracolo della sua adozione internazionale.

Comincia così il tour nazionale 2018 di Amici dei Bambini “L’adozione è una cosa meravigliosa: vi presentiamo l’officina dei miracoli” che farà tappa in 10 città italiane portando con sé spunti di riflessione, possibilità di confronti ma soprattutto la testimonianza di famiglie e figli adottivi che, con un abbraccio, sono diventati famiglia.

Un’adozione che va riformata, a partire dalla sua “cultura negativa”: l’iter adottivo è lunghissimo, passano anni e anni prima di poter abbracciare il proprio figlio. I ragazzi restano in istituto anni e anni, con la consapevolezza che ci sono dei genitori disposti ad adottare. Senza dimenticare il problema dei costi, elevatissimi.”

Intervistato per Radio Cusano Campus, commenta così i dati calanti delle adozioni contro il sempre crescente numero di milioni di orfani che crescono senza famiglia; secondo una stima dell’Unicef del 2016 si parla infatti di circa 140 milioni di minori senza famiglia.

Al contempo, in Italia ci sono circa 5 milioni e 430mila coppie sposate eterosessuali senza figli, con 3 milioni di coppie sterili: numeri che sembrerebbero destinati a favorire un incontro reciproco e a far scoccare una ‘scintilla’ di amore e bellezza in grado di arricchire l’esistenza di tutti con la nascita di una nuova famiglia.

Se adottare è dunque l’unica speranza per un bambino abbandonato in istituto per far sì che torni ad essere figlio, il rilancio dell’adozione è fondamentale per la creazione di un nuovo futuro. Infine, aggiunge – La differenza tra me e mia sorella è che lei è arrivata dopo nove mesi, e io dopo 22! Inoltre, è l’unica dei due che al mare si scotta!”.