Fondo per le spese sostenute da coppie adottanti

Adozione internazionale. Rimborso spese 2012-17: perché solo il 50% delle coppie l’ha richiesto?

Su 11.138 famiglie adottive interessate, sono poco più di 6mila le richieste di rimborso pervenute alla CAI entro la data di scadenza del 16 luglio scorso. E’ quanto si apprende da una nota pubblicata sul sito della Commissione per le adozioni internazionali.

Fondo per le spese sostenute da coppie adottantiLo scorso 7 settembre Ai.Bi. News pubblicava l’articolo Adozione internazionale. CAI nell’era “Adozione trasparenza”: ma sono stati pagati i rimborsi spese alle coppie? raccogliendo le domande delle famiglie italiane che avevano presentato istanza e le proteste di quante, invece, non erano riuscite a presentare istanza di rimborso entro i termini di scadenza.

A una settimana esatta la CAI pubblica sul proprio sito la nota Controlli sulle dichiarazioni presentate a corredo delle istanze di rimborso spese per adozioni 2012/2017. D.P.C.M. 3 maggio 2018. (14/09/2018) rendendo noto che è stato avviato l’esame delle domande di rimborso e si provvederà all’erogazione dei rimborsi solo una volta ultimati i controlli sulle poco più di 6.000 istante pervenute.

Il 16 luglio scorso è scaduto il termine per la presentazione delle istanze del rimborso delle spese adottive previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 maggio 2018. ” – si legge nella comunicazione – “Le istanze pervenute sono poco più di 6.000“.

Solo il 50% delle coppie che hanno concluso l’iter adottivo nel periodo 2012 -2017 hanno, dunque, presentato istanza di rimborso entro i termini di scadenza, ma che ne è delle altre 5 mila? Sono, infatti, ben 11.138 le famiglie italiane che hanno concluso l”iter adottivo nel periodo che va dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2017.

Perché non tutte le famiglie adottive interessate dal D.P.C.M. del 3 maggio 2018 hanno presentato richiesta di rimborso? Si tratta di disinteresse delle coppie adottive verso un rimborso arrivato dopo ben 6 anni di attesa, delusioni e innumerevoli petizioni promosse da enti, associazioni familiari e coordinamenti di associazioni? O, forse, le cause andrebbero ricercate nella difficoltà e farraginosità del sistema previsto per presentare l’istanza online e ottenere il rimborso, il poco tempo a disposizione per una procedura che avrebbe dovuto interessare oltre 11mila coppie, peraltro in un periodo notoriamente di vacanze per molte famiglie italiane.

La complessità della procedura di presentazione delle istante non era certo passata inosservata né alle famiglie e agli Enti Autorizzati né alla Commissione, tanto da richiedere l’attivazione di un servizio di chiarimenti tramite mail e numeri di telefono dedicati per far fronte alle numerose domande pervenute dalle coppie adottive sulle procedure di presentazione delle istanze e sulla documentazione da presentare.

L’esame delle domande è in corsosi legge ancora nella comunicazione della Commissione –  a tal proposito si informano le coppie adottive che la Segreteria  Tecnica della CAI ha avviato la verifica della veridicità delle dichiarazioni contenute nelle richieste di rimborso. A riguardo si rammenta che ai sensi dell’art. 71 del  D.P.R. 28/12/2000, n. 445 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa “ Le amministrazioni procedenti sono tenute ad effettuare idonei controlli, anche a campione, e in tutti i casi in cui sorgono fondati dubbi, sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive…”. I controlli verranno effettuati chiedendo conferma scritta, alle amministrazioni interessate, della corrispondenza di quanto dichiarato con le risultanze dei registri da queste custoditi; per quanto, invece, riguarda le certificazioni attestanti le spese sostenute verrà chiesto alle coppie  di produrre la documentazione comprovante la spesa dichiarata.

I controlli riguarderanno il 10% delle istanze ammesse a contributo e “il campione sarà individuato sottoponendo a controllo le prime  e le ultime istanze ( dividendo esattamente  la percentuale da controllare)  pervenute al protocollo. Saranno, invece, controllate tutte  le dichiarazioni inerenti i redditi delle coppie attraverso l’Agenzia delle Entrate. Una volta ultimata la fase dei controlli si provvederà all’erogazione dei rimborsi. 

Resta, però, l’incognita e l’amarezza per oltre 5mila famiglie italiane che non hanno presentato istanza di rimborso e quante tra loro non perdono la speranza di una riapertura dei termini di presentazione delle domande.