Tribunale per i minorenni e tempi d'attesa per l'adozione

L’inferno della fecondazione in vitro e la maternità “di cuore”: l’attrice Jun Sena racconta la sua officina dei miracoli!

Jun Sena, attrice teatrale giapponese, in un’intervista al Japan Times, racconta il lungo percorso che l’ha portata ad abbracciare un bambino abbandonato in orfanotrofio: dopo estenuanti tentativi di avere un figlio “biologicamente”, tramite la fecondazione in vitro, l’attrice ha realizzato la bellezza dell’adozione.

Tribunale per i minorenni e tempi d'attesa per l'adozione

C’è un proverbio giapponese che dice «cadi sette volte e rialzati in piedi otto»: nella storia dell’attrice giapponese Jun Sena questo si è tradotto in sette tentativi di fecondazione in vitro fino al tentativo numero 8, l’adozione, che l’ha resa mamma.
Intervistata al Japan Times, Jun aggiunge: “ero ignorante. Mi sono sposata tardi e mi sono sottoposta a fecondazione in vitro sette volte nell’arco di due anni. Prima non avevo mai pensato seriamente all’idea di avere figli. Ci sono così tante cose che so adesso che vorrei aver saputo prima… Anni “persi” quando la soglia per considerare una coppia idonea all’adozione è tra i 43 e i 45 anni.”

Sentiva che non avrebbe retto a lungo, che gli effetti dei farmaci sul suo corpo, la sua mente e anche sul portafoglio stavano diventando insostenibili; un anno dopo, fu lei ad accogliere la proposta del marito di diventare un genitore adottivo. E’ stato all’interno dell’ente adottivo che l’attrice ha realizzato quante donne fossero pronte ad accogliere un bambino e aggiunge: “devono aver lottato anche loro con l’infertilità per molto tempo prima di arrivarci. Come me, ho percorso quella strada anche io, quindi so cosa vuol dire, non posso condannare chi vive aggrappato alla speranza che il prossimo tentativo avrà successo ma queste donne devono sapere che adottare è un’opzione!”.

In Giappone, infatti, vivono negli orfanotrofi circa 45 mila bambini. Con 80 mila adozioni l’anno, il Paese vanta uno di più alti tassi di adozione al mondo: l’adozione è sempre una via percorribile e la testimonianza di Jun conferma, ancora una volta, che l’adozione è una cosa meravigliosa!

 

Fonte: Tempi