Festa della Donna. Con “Fame di Mamma”, una pergamena solidale difende tutte le vittime di violenza!

l racconto di una delle mamme vittime di violenza ospiti di Amici dei Bambini: “La molla che mi ha fatto dire ‘basta’ è stata la volta in cui ha insultato e aggredito mia figlia. Pensavo che dimostrandogli che lo amavo, che valevo, sarebbe stato fiero di me e della sua famiglia e sarebbe cambiato. Ma non è andata così”.

E’ tutto sbagliato…ogni bambino ha diritto di essere felice e la felicità di un bambinonon è vedere che un papà picchia la mamma o l’insulta“. Caterina(nome di fantasia), una delle madri ospiti della comunità mamma-bambino di Ai.Bi. trova il coraggio di  accontarsi e raccontare la sua vicenda.

Chiedere aiuto – spiega Caterina, lanciando un appello alle madri che vivono la sua stessa situazione – non significa togliere il padre o fare una cosa tanto sbagliata. Non è così. I bambini, i miei bambini, in questo momento non hanno una madre e un padre, però sono felici. Non ho tolto nulla a nessuno, però mi sono data una possibilità, a me e ai miei figli. Che sono felici quando vedono che la mamma è felice“.

Il momento più buio, il più difficile per lei è stato quello in cui ha saputo da una delle sue due figlie che il marito l’ha aggredita. “Da un giorno all’altro mi sono ritrovata mia figlia che mi dice che il papà l’ha aggredita dicendole che è una str….e altre parole molto brutte, ‘come tua madre’: lì è scattata la voglia di prendere in mano la mia vita“.

Fino a quel momento, l’idea di cercare di tenere insieme i cocci di una realtà familiare ormai in via di dissoluzione era comunque ancora forte in lei. “Pensavo che se gli avessi dimostrato di essere più brava, di valere, poteva essere fiero di me e della sua famiglia; però, quando ho visto che se l’è presa con mia figlia non c’è stato più niente…la cosa più importante sono le mie figlie. Non ha nessun senso se provi a far passare a mia figlia la stessa sofferenza che fai passare a me“.

L’immagine di quel giorno, dell’attimo in cui Caterina si rende conto che la linea è ormai stata superata è “…il vuoto, un vuoto assoluto. Perchè capisci che davvero hai toccato il fondo. E in quel momento non capisci nulla, non capisci i problemi reali e la gravità della situazione. Ti sembra che tutto il mondo ti sta crollando addosso e non sai da dove cominciare, non ti fidi di nessuno. La cosa in cui più credevi crolla. Non ti fai mai delle domande normali…stai pensando a tutt’altro, di scappare“.

Ai.Bi. ha ascoltato il grido di dolore della figlia di Caterina, ha accolto e oggi si prende cura di lei, della sua sorellina e di sua madre. Che finalmente hanno trovato l’opportunità di un’esistenza ‘normale’. Tante mamme come lei bussano alla porta delle nostre comunità mamma-bambino e degli appartamenti di semi e alta autonomia, ma a volte, se le strutture sono piene, non c’è la possibilità di dare loro la mano che chiedono.

Nel giorno dedicato alla forza delle donne, la Festa della Donna, l’8 marzo, fai un regalo solidale e sostieni il progetto Fame di Mamma”: con una donazione libera, Ai.Bi. ti invierà una pergamena solidale da stampare e regalare. Il futuro di donne e madri come Caterina dipende anche da te.