Marocco: “Conoscervi, il più bel regalo di compleanno”. Esaudito con una videochiamata il desiderio di Said

Il significato profondo del sostegno a distanza: una relazione di amicizia e di vicinanza con un bambino o un ragazzo che, in questo caso, è cresciuto in istituto a Fez.

Cosa desidera, di solito, un ragazzo per il compleanno dei suoi 18 anni? un telefonino, un viaggio, un capo firmato o chissà cos’altro. Said non ha avuto dubbi: ai suoi amici italiani, che lo sostengono a distanza da quando aveva 11 anni, ha chiesto di conoscerli, di incontrarli. Una richiesta che ha commosso gli educatori e ancor di più Andrea e sua moglie.

Non sapevamo che dire, eravamo troppo commossi e al tempo stesso dispiaciuti di non poter esaudire totalmente il desiderio di Said perché al momento ci è impossibile andare in Marocco – ha detto Andrea – ma  abbiamo trovato una soluzione: una videochiamata in Skype”.

E così è stato. Un momento emozionante che rappresenta il significato profondo del sostegno a distanza: una relazione di amicizia e di vicinanza con un bambino o un ragazzo che, in questo caso, è cresciuto in istituto a Fez.

Quel giorno c’ero solo io in videochiamata, mia moglie era purtroppo impegnata per lavoro ma proprio per questo replicheremo la telefonata – ha aggiunto il sostenitore – : del resto è proprio lei che aveva letto sul sito di AiBi l’appello per Said e aveva subito risposto”.

Il tempo della videochiamata, in cui si parlava in arabo, francese e italiano, è stato un momento di stupore anche per Said, tenuto all’oscuro dagli educatori fino all’ultimo, proprio come si fa con i regali di compleanno che saltano fuori all’improvviso.

Said sorrideva e non sapeva cosa dire per l’emozione e la sorpresa – ricorda Andrea –  : era molto contento e mi sono reso conto che, con poco, io e mia moglie siamo diventate due persone importantissime per lui”.

Per Andrea un aiuto di questo tipo non era una novità: prima di conoscere Said aveva già altri sostegni a distanza con altre associazioni, focalizzati però su bisogni più generici dei beneficiari.

“Siamo rimasti colpiti non solo dalla tipologia dell’aiuto offerto ai bambini attraverso Ai.Bi. ma anche dal fenomeno dell’abbandono su cui si vuole intervenire, anche con un Sad”.

Una relazione di affetto e amicizia, per bambini abbandonati in istituto, vale più di qualsiasi regalo materiale. Ed è proprio grazie a questo affetto lontano ma sempre presente negli anni che Said è arrivato ai suoi 18 anni con maggiore coraggio, malgrado le difficoltà di vivere senza una famiglia.

Abbiamo capito che per Said in questi anni è stato fondamentale essere importante per qualcuno – dicono Andrea e sua moglie – : dietro ai regalini che per il suo compleanno chiedevamo che fossero acquistati, c’era evidentemente molto di più per lui”.

Andrea d’abitudine scrive a Said per avere informazioni e per rafforzare l’amicizia; una volta l’anno effettua un bonifico con una somma a sua scelta che arriva in Marocco tramite Ai.Bi., così che gli educatori possano acquistare a Fez il regalo scelto dal ragazzo.

Lo abbiamo visto crescere – aggiunge la coppia – : vorremmo essere più assidui nei contatti epistolari … ogni volta che scriviamo Said ha sempre risposto, con precisione, molti dettagli e, ci pare, con entusiasmo”.

L’affetto della coppia per Said si è concretizzato anche in consigli per assicurargli un futuro quando uscirà dall’istituto.

“Abbiamo sempre insistito perché terminasse gli studi superiori, ora sta frequentando l’ultimo anno – dicono – : sappiamo che per ancora un paio d’anni potrà restare a Fez e finché sarà possibile lo sosterremo. Poi si vedrà. E speriamo prima o poi di andarlo a conoscere in Marocco”.