“La mia casa è la tua”: in un film storie quotidiane di affido

famigliaFamiglie “normali”: mamma e papà, più meno giovani con altri figli oppure no, introdotti da un cartone animato dove una bimba dispettosa chiede a un bimbo: “E’ vero che hai due mamme e due papà?”. Si apre così il film “La mia casa è la tua – Volti e momenti dal mondo dell’accogliere”, di Emmanuel Exitu, giovane regista già premiato a Cannes per un documentario sull’Aids.

Il lungometraggio di 65 minuti ha per protagonisti famiglie con due o più figli che accolgono minori in affido, ma anche giovani coppie che aprono le porte della loro casa a bambini piccoli oppure genitori di mezza età che, con i loro figli grandi “fuori casa”, si dedicano all’accoglienza di uno o più ragazzi.

“Ero partito dai ragazzi e poi dai genitori – racconta Exitu, che ha scritto e diretto il documentario – ma questa era una prospettiva sbagliata. Perchè incontravo degli individui “interi”, non genitori e figli. mi sono buttato dentro a questi interi, li ho ripresi insieme, in una prospettiva che non vuol essere buonista. Con anche situazioni non risolte, così come nella vita di tutti”. “Per essere qualcuno devi essere ‘di qualcuno’ – ha proseguito – si diventa qualcuno quando un altro ti dice: ti amo per come sei”.

Individui che si raccontano nella quotidianità. La prospettiva di un padre che ha visto arrivare il futuro figlio in affido, della creatura piccola con la valigia che sa che quella dove si dirige sarà la sua camera per gli anni futuri. Il racconto dei genitori che hanno dovuto lasciare i figli ad altri: racconti di derive, di impossibilità alla vita.

“La mia casa è la tua” è un documento per vedere all’interno dei nuclei, le dinamiche che si creano, gli ostacoli e le soddisfazioni. Come afferma il regista Exitu, è la testimonianza che l’affido è esperienza non facile, ma che premia.

Per avere una copia del film rivolgersi all’associazione Famiglie per l’accoglienza.

www.famiglieperaccoglienza.it