bolivia, la storia del piccolo Mateo, salvato dal sostegno a distanza e ora adottato

L’abbraccio a distanza…raddoppia! E una ‘madrina’ decide di adottare anche il fratellino di una bimba già sostenuta con Ai.Bi. da quattro anni

Ho letto un libro – spiega la donna, che vuole restare anonima – in cui si raccontava di una bambina del Rwanda rimasta orfana che però, dopo la guerra, grazie all’aiuto di una signora che l’aveva adottata a distanza e soprattutto non aveva mai interrotto quest’adozione, era riuscita a studiare e laurearsi. Ho pensato di provare a fare lo stesso

Dopo aver saputo che la mia ‘figlioccia’ aveva un fratello piccolo, mi sembrava una disparità farle arrivare il regalo di Natale e per il compleanno, lasciando il bimbo senza nulla. Oggi posso permettermelo e ho deciso di aiutare anche lui

abbraccio a distanza, la storia di un'adozione che 'raddoppia'!Una mamma adottiva ‘a distanza’ da tempo ( 4 anni), che scopre della presenza di un fratellino della bimba sostenuta e decide di abbracciare anche la sua difficoltà, sostenendo a distanza anche lui: è la storia di Sandra (nome di fantasia), che vuole restare anonima, ma il cui gesto andrebbe condiviso e imitato, diffondendone la fama in tutto il mondo.

Anche perché la sua scelta deriva da una precisa consapevolezza interiore, maturata attraverso la lettura di una storia. Come ci racconta: “Ho letto un libro che raccontava di una bimba del Rwanda rimasta orfana, che era riuscita dopo la guerragrazie all’aiuto di una signora che l’aveva adottata a distanza e, soprattutto, non aveva mai interrotto l’adozionea studiare e a fare l’università, fino a laurearsi. Conoscevo Ai.Bi. perché alcuni amici si sono appoggiati a voi per un’adozione e mi hanno rassicurato sul fatto che si tratta di una realtà molto solida e affidabile, tanto che al Battesimo della loro piccola avevano fatto i regali solidali sempre attraverso il vostro ‘shop’. Così, ho deciso di attivare un sostegno a distanza”.

Ben presto, insieme con i dettagli sulla travagliata vicenda della sua ‘figlioccia’ scopre anche l’esistenza del fratello più piccolo, che vive con la madre, ma si trova nelle medesime condizioni di difficoltà della bambina più grande. “Sapevo – aggiunge Sandra – che aveva un fratellino che viveva con la mamma, mentre lei era stata allontanata. Per questo, ho pensato di ‘raddoppiare’ e sostenere anche questo bambino. Il perché di questa scelta, ovviamente non dovuta, è presto chiarito: “Ero al corrente della loro storia e mi sembrava una disparità che la bimba ricevesse il regalo a Natale e per il compleanno e il fratellino no. Per questo, a Natale scorso ho chiesto se potevo mandare un dono anche a lui e, poi, qualche giorno fa mi sono decisa per la seconda adozione a distanza. Peraltro, ho appena avuto una promozione, quindi mi sono anche sentita pienamente nelle condizioni di farlo”.

L’intento, sulla falsariga della storia della bimba rwandese letta alcuni anni fa, è di continuare a seguirli e sostenerli allo stesso modo fino in fondo, ovvero fino a quando i due fratelli non saranno in grado di percorrere da soli la propria strada. “Ho sempre ricevuto le schede con le indicazioni sulla bimba, gli uffici mi mandano sempre tutti gli aggiornamenti e adesso ho già con me le foto del piccolo. E ho scritto più di qualche volta alla mia ‘figlioccia’, che immagino sappia chi sono, almeno dai regali… Ma non ha molta importanza, quello che conta per me è sapere di poterli aiutare concretamente”.