2010: anno europeo del volontariato. Oltre 500 i protagonisti dell’accoglienza per AiBi

foto Marco e Juan

Il 2010 è stato riconosciuto dalla Commissione Europea come l’Anno Europeo del Volontariato. L’iniziativa intende valorizzare le attività dei volontari, sviluppare una maggiore consapevolezza del loro valore e creare le condizioni per un maggior riconoscimento del volontariato in tutti i 27 Paesi membri dell’Unione Europea.

Il 2010 sarà quindi l’occasione per riflettere sulle diverse forme di volontariato, tra le quali assume un rilievo particolare quella dei volontari espatriati che lavorano per l’infanzia abbandonata. In Ai.Bi. sono più di 500 i volontari che hanno deciso di mettersi al servizio dei minori abbandonati e orfani, collaborando con l’associazione per garantire il loro diritto alla famiglia.

All’estero sono circa 200 gli espatriati che negli ultimi dieci anni hanno scelto di partire per un Paese lontano e spesso lacerato da conflitti interni, solo per amore dei bambini. Ognuno di loro, aldilà delle diversità di Paesi e contesti culturali, ha deciso di sfidare qualsiasi difficoltà pur di vedere garantito a ogni bambino abbandonato il diritto di crescere con una mamma e un papà. Eppure sono tanti gli ostacoli che si frappongono al riconoscimento di un diritto così importante. Gli avvicendamenti politici nei Paesi di origine, i limiti imposti dalle leggi locali, la “cultura” dell’assistenza rappresentano difficoltà evidenti per ogni volontario espatriato di Ai.Bi.; nonostante tutto ognuno di loro ha dimostrato di credere e lottare per rendere reale il diritto alla famiglia.

In questo si scopre il senso del “mandato” che viene dato ai volontari prima della partenza per il Paese: un’investitura dell’associazione e del Movimento di famiglie di Ai.Bi. affinché il volontario si renda interprete della mission dell’associazione. I ragazzi sono così investiti di una responsabilità in più: partono su mandato di una associazione e, non da ultimo, delle famiglie che la compongono.

In Italia invece sono più di 300 i volontari che oggi collaborano con l’associazione nei progetti di promozione della cultura dell’accoglienza. Dalle famiglie che conducono i corsi di formazione per gli aspiranti genitori adottivi, ai volontari che lavorano al fianco delle sedi regionali dell’associazione, fino ai giovani e alle famiglie che contribuiscono alla realizzazione degli eventi dell’associazione, sono numerose le attività che vengono promosse grazie al loro prezioso contributo. I volontari che partecipano a “Bambini in comune” poi, rappresentano la linfa vitale del progetto stesso. Si tratta di cittadini, famiglie, membri di associazioni che hanno deciso di testimoniare che si può e si deve aiutare chi è lontano, promuovendo attività di sensibilizzazione a favore dell’infanzia abbandonata.

Nelle storie di ognuno di questi volontari, si legge non soltanto la piena adesione alla mission di Ai.Bi., ma anche la volontà di rendersi protagonisti di un progetto più ampio, che mette in causa la responsabilità di ognuno di fronte all’emergenza dell’abbandono minorile.