6 luglio. Open day Ai.Bi. Contro la crisi delle famiglie si può: a tu per tu per il rilancio delle adozioni internazionali

Dal 2010 si assiste a una grave crisi delle adozioni internazionali, con un continuo calo delle coppie che scelgono questa forma di accoglienza e che ottengono il decreto di idoneità. Dati del Ministero della Giustizia relativi al 2015 confermano un declino senza precedenti delle adozioni internazionali nel nostro Paese con un crollo del 50% in meno di 10 anni.

Giusto per dare qualche numero: le adozioni internazionali portate a termine nel 2015 sono state 1.741, il 16,4% in meno rispetto al 2014, quando furono 2.082. Ma il crollo è ancora più evidente se si confronta il dato del 2015 con quello del 2009, quando le adozioni concluse arrivarono a quota 3.387, quasi il doppio rispetto al 2015.

Anche i numeri relativi ai decreti di idoneità rilasciati sono tutt’altro che positivi: nel 2015 i Tribunali per i Minorenni italiani ne hanno emessi 2.929, il 10% in meno rispetto ai 3.254 dell’anno precedente. E anche in questo caso, il già sensibile calo registrato in un anno si fa drammatico se si prende in considerazione il decennio antecedente. I 6.243 decreti emessi nel 2005 si sono più che dimezzati in dieci anni: -53,1%.

Il sintomo più grave della disaffezione verso l’adozione internazionale è però testimoniato dal crollo delle domande di disponibilità presentate ai Tribunali, quel gesto cioè che dice del desiderio e della disponibilità delle famiglie ad accogliere un bambino abbandonato. Nel 2015 solo 3.668 coppie si sono dette disponibili ad accogliere un minore straniero: l’11,2% in meno rispetto alle 4.130 del 2014. Nel 2005 erano state ben 7.882: in un decennio, dunque, le coppie disponibili all’adozione internazionale si sono più che dimezzate, scendendo del 53,5%.

Insomma le famiglie non credono più nelle adozioni internazionali allontanandosi sempre più da questa meravigliosa forma di accoglienza nonché atto di giustizia nei confronti di un bambino abbandonato.

Perché ciò è successo? Perché le coppie non credono più nelle adozioni internazionali? Forse perché sfiduciate dai tempi e dai costi? O ancora dalla cultura negativa che ha invaso negli ultimi 3 anni il settore? Qualunque sia la risposta, di sicuro bisogna intervenire per salvare l’adozione internazionale prima che sia troppo tardi.

E inizieremo a farlo con l’ Open day che Ai.Bi. organizza il 6 luglio in tutte le sedi italiane. Il tema del “porte aperte” è proprio “Famiglie perché non ci credete più? Insieme per rilanciare le adozioni internazionali” .

Un momento in cui le famiglie sono chiamate a raccolta per confrontarsi, discutere e trovare insieme soluzioni alla crisi delle adozioni internazionali degli ultimi tre anni.

Esperti del settore saranno a disposizione per ripercorrere i motivi di questa profonda crisi dell’accoglienza, chiarire dubbi e rispondere alle domande delle famiglie.

Sarà inoltre possibile confrontarsi a “tu per tu” con le coppie che hanno già vissuto l’esperienza adottiva e che racconteranno la loro storia, la felicità di essere genitori adottivi e l’unicità dell’adozione, incoraggiando le coppie aspiranti a superare gli ostacoli nei quali ci si imbatte durante il percorso per diventare una famiglia.

Il rilancio delle adozioni internazionali parte dalla famiglia con le famiglie perché l’adozione è una cosa meravigliosa e adottare è ancora possibile!